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SVIZZERAAncora polemiche sul ticinese Ermotti

30.09.11 - 10:22
Il tema delle sue partecipazioni in società esterne tiene banco. Voci sul conferimento di un mandato a una società di ricerca di top manager
Keystone
Ancora polemiche sul ticinese Ermotti
Il tema delle sue partecipazioni in società esterne tiene banco. Voci sul conferimento di un mandato a una società di ricerca di top manager

LUGANO - La situazione del Ceo ad interim di UBS, il ticinese Sergio Ermotti, sembra dare sempre spunto per polemiche di parte nella Svizzera interna. Ma la notizia clamorosa è che UBS abbia chiesto alla società di ‘cacciatori di teste’ Egon Zehnder un'ulteriore valutazione dei candidati alla carica di CEO, secondo quanto riporta l’agenzia finews.

Le panamensi che scottano - Il tema che dà fiato alle polemiche è quello delle partecipazioni e cariche di Sergio Ermotti in società esterne, tra cui ci sono nomi molto noti alle nostre latitudini, come la linea aerea Darwin e il Principe Leopoldo o il Kurhaus di Cademario, ovvero contiguità con Fidinam. Alcune società sono di diritto panamense ed esiste anche una fondazione di famiglia, fatti ampiamente noti sin dall’inizio ad UBS già nei colloqui preliminari e non ritenuti un impedimento né dall’allora Ceo Oswald Grübel né dal Presidente di UBS Kaspar Villiger. Inoltre, altri top manager di UBS rivestono cariche esterne in diverse società. Le critiche appaiono dunque essenzialmente strumentali.

Informazioni contraddittorie - Semmai, nell’ambiente finanziario viene criticata la gestione delle informazioni sui mandati esterni di Sergio Ermotti da parte di UBS che non è stata perfetta, con dichiarazioni che si succedevano nel giro di poche ore e un po’ confuse. Prima il fatto che i mandati in questione venissero risolti, ad esempio con la reincorporazione delle panamensi in Svizzera, poi con l’uscita dalle società stesse in caso di conferma definitiva a Ceo, poi ancora con la sua uscita immediata dalle panamensi. Questa incertezza, evidenziata dalle varie versioni fornite ai media, ha dato il via a polemiche a stampa che, invece di smorzarsi, sono state tinte di inaccettabili veleni anti-ticinesi, ad esempio nel caso del Blick. Andrebbe anche detto che una società ‘panamense’ in sé non implica un reato, come non lo è avere un conto cifrato in una banca svizzera, ma costituiscono libere scelte di gestione.

Una trappola? - Dato che Ermotti era notoriamente un candidato papabile ai vertici di UBS da almeno un anno,  la questione dei mandati esterni -che in sé non è poi di rilevanza capitale- avrebbe dovuto essere affrontata da tempo e non lasciata come esca golosa, resa piccante dalla salsa dei ‘paradisi fiscali’ centroamericani per interrogativi maliziosi e interessati.

Il problema è ora capire se vi sia già un serio rischio di reputazione per Ermotti il che porrebbe un punto interrogativo sulla nomina del CEO della maggiore banca elvetica.

 

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