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ITALIAL'Italia non cresce più, lo dice l'OCSE

08.09.11 - 13:50
Peggio degli USA. Crescita zero per l'economia della penisola nel secondo semestre
Keystone
L'Italia non cresce più, lo dice l'OCSE
Peggio degli USA. Crescita zero per l'economia della penisola nel secondo semestre

ROMA - L'economia italiana registrera' una crescita negativa del Pil dello 0,1% nel terzo trimestre del 2011 rispetto ai precedenti tre mesi e un leggero rialzo dello 0,1% nel quarto trimestre. Lo stima l'Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) nel suo Interim Economic Outlook per il 2011, nel quale prevede un tasso di crescita del Pil pari a quota zero nel secondo semestre.

Ripresa ferma - I dati trimestrali registrano una brusca frenata rispetto al +1% del secondo trimestre e al +0,6% del primo trimestre. La ripresa si e' arrestata e l'attivita' economica e' vicina alla stagnazione in molti paesi dell'Ocse. Lo rivela l'Interim Economic Outlook per il 2011 dell'Ocse, il quale stima che le economie del G7, con l'esclusione del Giappone, cresceranno a un tasso di incremento annuo inferiore all'1% nella seconda meta' del 2011.

Italia peggio degli USA - In particolare il Pil degli Usa crescera' tra lo 0,5% e l'1%, mentre in Italia e Germania si registrera' un trimestre di crescita negativa e l'economia del Giappone sara' trainata dalla ricostruzione, anche se nel quarto trimestre subita' un rallentamento. In particolare l'Ocse stima una crescita negativa in Italia nel terzo trimestre (-0,1%) e in Germania nel quarto trimestre (-1,4%). Va meglio in Francia, dove la crescita resta positiva in entrambi i trimestri (rispettivamente +0,9% e +0,4%). In media in Italia, Germania e Francia la crescita del Pil sara' del +1,4% nel terzo trimestre e negativa dello 0,4% nel quarto trimestre, soprattutto a causa del peso negativo della Germania. L'Ocse fa anche sapere che queste stime sono molto incerte. Inoltre l'istituto prevede che l'impatto della crisi del debito sovrano in Europa e negli Usa e le conseguenti turbolenze sui mercati finanziari registrate durante l'estate "non sono state ancora interamente digerite".  "Il rischio in futuro di un'ulteriore crescita negativa - si legge nel rapporto dell'Ocse - e' diventato piu' alto melle principali economia dell'area Ocse, ma non e' prevista una frenata cosi' brusca come quella verificatasi nel biennio 2008-09".
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