Cerca e trova immobili

TICINOQuando il cuoco è laureato

12.07.11 - 14:55
Sempre più medici, ingegneri e cuochi trovano lavoro in Ticino. Caso o necessità?
None
Quando il cuoco è laureato
Sempre più medici, ingegneri e cuochi trovano lavoro in Ticino. Caso o necessità?

LUGANO – Un tempo erano badilanti, manovali e bassa forza gli italiani che trovavano lavoro in Svizzera, ora si cercano medici, manager aziendali, ingegneri, specialisti. Lo dice un’indagine delle associazioni di categoria del Comasco. Moltissimi protagonisti della prima immigrazione, in gran parte provenienti dal Sud, si sono da decenni integrati e fatti cittadini rossocrociati, mentre dalle zone di confine affluiscono sempre più laureati e lavoratori qualificati. Una bella opportunità, dato che si arriva a guadagnare un 30% più che in Italia, ma se il ministro dell’Economia Johann Schneider-Amman, aveva denunciato la penuria di lavoro qualificato in Svizzera va anche detto che ad essa corrisponde una drammatica disoccupazione, o sottoccupazione, in Italia.

Fuga di competenze - Molto probabilmente sono le scelte strategiche del sistema-paese e la struttura scolastico-educativa ad essere sbagliate da qualche parte, mentre continua, sia pure in una diversa forma, la fuga di cervelli dalla Penisola.  Ad esempio, l’ordine dei medici di Como lancia un grido d’allarme per la mancanza prevista, nel 2015, di 500 chirurghi.  È possibile che ci siano conseguenze negative sull’export dovute al franco forte, ma questo riguarda l’industria, mentre qui arrivano medici e cuochi. Può sembrare curioso affiancare gli chef a dei laureati come medici e ingegneri, ma è un segno dei tempi: il ristorante è diventato un must e la cultura gastronomica è diventata un punto irrinunciabile nella società. Se il franco è un bene rifugio per gli investitori che cercano sicurezza e che guardano ai buoni fondamentali dell’economia elvetica, la Svizzera è anche un contenitore ideale per chi vuole lavorare sul serio e dispone di competenze e professionalità. Ma va anche detto che non di rado si occupano lavoratori stranieri perché si accontentano di salari più bassi rispetto agli indigeni.

E arrivano anche le aziende - Ma ai cuochi e agli infermieri targati Italia si affiancano gli imprenditori che in numero sempre crescente ‘delocalizzano’ la propria impresa e traslocano con impianti e famiglia. Una media di un centinaio di società ogni anno, solo in Ticino. Non per caso, si sta notando un aumento nelle richieste di ville di altro standing in Ticino, si cercano ‘capannoni’, energia disponibile ad usi industriali e buone scuole per i figli, mentre a Chiasso e a Lugano sono nate società specializzate proprio nel favorire la delocalizzazione di imprese che sbarcano in Ticino, deluse dalle pastoie burocratiche e fiscali nella patria d’origine.    


Red

Foto Keystone

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE