I presenti, che hanno già manifestato l'intenzione di battersi a fondo, intendono decidere con quali strumenti lottare per il nuovo CCL. In aprile i delegati di Unia avevano già deciso di negoziare solo in vista di miglioramenti delle condizioni di lavoro.
Le trattative sono ad un punto morto e il conflitto potrebbe degenerare, hanno indicato oggi Unia e Syna. I sindacati chiedono principalmente un'estensione della protezione dei lavoratori in caso di infortunio e malattia. Unia e Syna sono pure assolutamente contrari a un pensionamento posticipato oltre i 60 anni e ad una rimessa in discussione dei salari minimi.
Dal canto loro gli impresari affermano che, malgrado ordinazioni abbondanti, i margini di guadagno si fanno sempre più sottili. Questa situazione dipende dalla concorrenza che opera esclusivamente a livello dei prezzi.
L'attuale CCL per l'edilizia, che regola le condizioni di lavoro di circa 100'000 lavoratori, scade alla fine dell'anno. Il clima tra sindacati e imprenditori è particolarmente teso dallo scorso dicembre, quando gli impresari hanno interrotto i negoziati salariali.