Cerca e trova immobili

ITALIAGrillo non tratta, Pdl e Lega dicono no a Bersani

21.03.13 - 15:59
Situazione intricata quella che Napolitano ha davanti. Le consultazioni hanno portato a un sostanziale vicolo cieco
Foto Keystone / AP Roberto Monaldo
Grillo non tratta, Pdl e Lega dicono no a Bersani
Situazione intricata quella che Napolitano ha davanti. Le consultazioni hanno portato a un sostanziale vicolo cieco

ROMA - Posizioni ancora inconciliabili in Italia. Nel giorno delle consultazioni al Quirinale lo scenario che il presidente Giorgio Napolitano ha di fronte, in attesa del colloquio con la delegazione del Pd alle 18, è di difficile soluzione. Il Pdl e la Lega dicono 'no' ad un governo Bersani e spingono per un esecutivo di larghe intesa con Pd e Lista Monti.

 

Il Movimento Cinque Stelle al suo debutto al Colle ribadisce la linea della fermezza: no al governo Bersani, no ad un governo a guida istituzionale, no ad un governo di personaggi illustri; sì soltanto ed unicamente ad un esecutivo 'a cinque stelle'.

 

Un panorama poco incoraggiante per il Pd che però prosegue dritto, almeno al momento, per la strada indicata dalla direzione di partito con la richiesta dell'incarico a Pier Luigi Bersani. Il segretario ed i due capigruppo andranno perciò alle consultazioni con la proposta votata in direzione, ovvero 'un governo di cambiamento' con il segretario premier e un fermo 'no' a larghe intese con il Pdl.

 

Resta in piedi però l'ipotesi di un esecutivo istituzionale. Il presidente del Senato, Piero Grasso, dopo l'incontro con Napolitano, messo alle strette dai cronisti che gli chiedono se sia pronto ad assumere un eventuale incarico, spiega di essere "pronto a tutto per il Paese". Appare quasi come una sorta di sfiducia nei confronti di Bersani. "Ho detto che come servitore dello Stato sono disposto a qualsiasi prospettiva, perché il servitore dello Stato è sempre disponibile, ma non vorrei che questa mia frase venisse interpretata in modo distorto", precisa il presidente del Senato.

 

Poco dopo arriva il resoconto 'velenoso' della Lega Nord, andata in delegazione con il Pdl alle consultazioni: "Napolitano ci ha detto che chi riceverà l'incarico deve dimostrare di avere i numeri e che anche Prodi nel 2006 ha dimostrato di avere la maggioranza", spiega Giacomo Stucchi.

 

Il Pdl ed il Carroccio spingono per un governo di larghe intese. A spiegarlo è Silvio Berlusconi: "Siamo assolutamente a disposizione per governo coalizione che intervenga con misure economia peraltro largamente condivise". "Restiamo su questa posizione di responsabilità totale - aggiunge il Cavaliere - e ci auguriamo che anche le altre forze politiche lo faranno". Fuori dai giochi appare il Movimento Cinque Stelle.

 

Grillo non interviene in conferenza stampa, lasciando la scena ai due capigruppo. "Vogliamo un governo a cinque stelle", ribadiscono. Ma c'è la consapevolezza che questa ipotesi resterà irrealizzabile. Il M5S si candida per andare all'opposizione e fare le pulci ai partiti: "Finora non abbiamo avuto ruoli di rappresentanza e allora se non avremo il mandato di governo - spiegano Lombardi e Crimi - chiederemo la presidenza delle commissioni Copasir e Vigilanza Rai". È un riferimento alla prassi istituzionale in base alla quale le presidenze delle commissioni di controllo in passato sono state spesso assegnate ai partiti di opposizione.

 

La matassa appare ingarbugliata. Spetta al presidente Napolitano dipanarla. L'appuntamento è per le 18 con la delegazione del Pd. Solo allora si saprà se il capo dello Stato avrà affidato l'incarico e a chi.

 

Ats

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE