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ITALIADi Maio: «Con Salvini abbiamo chiuso»

24.04.18 - 20:40
Il leader pentastellato "molla" la Lega e apre il dialogo con il Partito Democratico
Di Maio: «Con Salvini abbiamo chiuso»
Il leader pentastellato "molla" la Lega e apre il dialogo con il Partito Democratico

ROMA - Il giro di consultazioni avviato per la formazione del nuovo governo italiano dal presidente della Camera Roberto Fico si è chiuso con una fumata grigia. Il Partito Democratico fa sapere tramite il suo reggente Maurizio Martina di essere "disponibile" a valutare un'intesa con il Movimento Cinque stelle a patto che il baricentro siano i 100 punti di programma dei Dem ma soprattutto la chiusura ufficiale di ogni canale di dialogo con Matteo Salvini.

Richiesta quest'ultima subito accolta da Luigi Di Maio. Il leader pentastellato mette fine ad ogni tentativo di intesa con la Lega ed invita il Pd ad avviare subito un confronto.

Consapevole delle distanze tra i due partiti, il candidato premier M5s chiede che le due forze politiche si incontrino al più presto per verificare «prima ancora di firmare un contratto se ci siano i presupposti per metterlo in piedi». Il tavolo così si apre, scatenando l'ira di Matteo Salvini che però sceglie, al momento, la strada di non rompere i ponti con i 5 stelle rilanciando ancora l'ipotesi di un governo M5s-centrodestra.

Certo, l'esito del percorso avviato dai pentastellati e dal Pd è tutt'altro che scontato (giovedì potrebbe esserci un nuovo giro di consultazioni) e soprattutto a pesare nelle decisioni saranno due passaggi fondamentali: il voto degli iscritti del movimento sulla piattaforma Rousseau, nel caso si arrivasse alla stesura di un contratto; mentre in casa del Partito Democratico l'attesa è ora per la direzione del partito che dovrebbe essere convocata i primi giorni della prossima settimana.

Un appuntamento che suona già come una 'conta' tra chi è favorevole al dialogo con il Movimento Cinque Stelle ed i sostenitori dell'ex premier Matteo Renzi da sempre contrari. Ma in attesa dei passaggi formali, sui social, in modo assolutamente bipartisan, monta la polemica. Su twitter i militanti renziani del Pd coniano l'hashtag #Renzitorna, mentre sul blog delle Stelle (l'house organ del Movimento) l'ipotesi di un'intesa con il Pd scatena una rivolta tra i militanti.

Di tempo in realtà per verificare la possibilità di chiudere un'intesa ce n'è poco. Entrambi i partiti ne sono consapevoli anche perchè il presidente della Camera è atteso giovedì al Colle per riferire al presidente Sergio Mattarella l'esito dei colloqui. Se sarà negativo la 'palla' tornerà di nuovo nelle mani del Capo dello Stato, che a quel punto dovrà decidere quale strada intraprendere: se tentare un terzo giro di consultazioni oppure farsi carico di individuare lui una soluzione.

Mattarella deve comunque fare i conti con il no del Movimento Cinque Stelle ad altre ipotesi. Il tentativo con il Pd, mette in chiaro Di Maio, sarà l'ultimo e «noi diciamo già da ora che non sosterremo governi tecnici, governissimi, o del presidente». Senza un accordo con i Dem per i pentastellati l'unica strada è quella del ritorno alle urne.

La chiusura ufficiale della trattativa con il Carroccio, dunque da un lato fa infuriare il leader della Lega che accusa Di Maio di «amoreggiare con Renzi e con il Pd pur di andare al potere»; dall'altro, lo spinge a non chiudere definitivamente la porta ai Pentastellati, invitandoli a «smettere di polemizzare» e ad «aiutarlo a ricostruire questo paese». Ribadendo, però, di essere il leader del centrodestra, Salvini lascia intendere che comunque ogni trattativa non può escludere Silvio Berlusconi e Forza Italia su cui il veto dei 5 stelle continua ad essere irremovibile.

La 'svolta' non lascia indenne nemmeno il Pd dalle polemiche interne. «Io resto contrario ad un'intesa con il M5s», mette in chiaro il presidente del Partito Matteo Orfini annunciando la convocazione della direzione il prima possibile. Per il ministro della Giustizia Andrea Orlando invece è giusto un confronto con M5s" ma il coordinatore della segreteria nazionale Lorenzo Guerini tiene a precisare che «ogni ipotesi di confronto parte dai 100 punti di programma presentato agli italiani».

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COMMENTI
 

Tato50 5 anni fa su tio
E adesso vuole andare con quelli che c'erano prima che ha sempre definito "ladri attaccati alla poltrona". Complimenti per la coerenza ;-((( Dice che se ci saranno convergenze su certi punti non è un problema; i punti della Chicco d'Oro ? ;-((

beta 5 anni fa su tio
E ancora una volta il risultato é che gli inetti, parolai nullafacenti per DNA andranno a fare ulteriori danni . E le pecore continueranno a belare !

Zico 5 anni fa su tio
e fu così che il partito perdente andò al governo. e comanderà anche più di prima.

vulpus 5 anni fa su tio
Risulta che la famiglia Di Maio militava nel partito del fascio.Le colpe dei padri non ricadano sui figli, ma in politica il DNA non si cancella.

sedelin 5 anni fa su tio
tutti uguali: blablabla e solo blablabla. ha ragione chi dice che l'italia non avrebbe mai dovuto essere abitata dagli italiani!

MIM 5 anni fa su tio
Come ogni persona dotata di buonsenso poteva prevedere. Il M5S è una prostituta dalla bugia facile.

beta 5 anni fa su tio
L'Italia NON avrebbe mai dovuta essere abitata dagli italiani ! Gente inadatta per quelle magnifiche regioni .

centauro 5 anni fa su tio
Loro erano quelli che urlavano MAI COL PD....in nome della loro coerenza si si rimangiano ciò e dimenticano che la maggioranza ha votato per il cento-destra.....ma fate le persone serie!!!!

vulpus 5 anni fa su tio
Fascisti ( perchè è da qui che vengono i 5 *) e socialisti per fare un governo in Italia? Dura una settimana.

Thor61 5 anni fa su tio
Risposta a vulpus
Errore. i 5 stelle nascono da una scissione del PD, non dai fascisti.... ....Sarebbe bello capire come mai per i 5 stelle sia UGUALE se stare insieme a partiti di sinistra o di destra.... .... In politica di solito si hanno degli "Ideali" ma costoro sembrano non averne visto che per loro è uguale sia la sinistra che la destra.

vulpus 5 anni fa su tio
Risposta a Thor61
Risulta che la famiglia Di Maio militava nel partito del fascio.Le colpe dei padri non ricadano sui figli, ma in politica il DNA non si cancella

Thor61 5 anni fa su tio
Risposta a vulpus
Il padre è fascista indiscusso, mentre il figlio ha abbracciato il movimento di Grillo che è la parte di popolo schifata dal PD che si è spostato in massa nel M5 Stelle, quindi nel suo profondo rimane un partito di sinistra e si vede anche se l'unico a non vederlo è Di Maio visto che per lui DX o SX sembra uguale, per cui....

Asdo 5 anni fa su tio
Un governo senza centrodestra, considerando la percentuale di voti ottenuti, sarebbe un po' ridicolo...
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