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GINEVRAColloqui a Ginevra, il regime respinge il dialogo

14.12.17 - 21:49
Al-Jaafari ha puntato il dito in particolare contro il comunicato finale di 'Riad 2', la riunione delle opposizioni che si è svolta nella capitale
Keystone
Colloqui a Ginevra, il regime respinge il dialogo
Al-Jaafari ha puntato il dito in particolare contro il comunicato finale di 'Riad 2', la riunione delle opposizioni che si è svolta nella capitale

GINEVRA - La delegazione del regime siriano presente ai colloqui di Ginevra, che si svolgono sotto l'egida Onu, si è detta non disponibile al «dialogo diretto» con l'opposizione finché quest'ultima insisterà sul fatto che il leader siriano, Bashar al-Assad, non può avere alcun ruolo nella transizione politica per porre fine al conflitto che si trascina nel Paese dal 2011. Lo ha sottolineato il capo della delegazione del regime, l'ambasciatore siriano all'Onu Bashar al-Jaafari, citato dall'agenzia di stampa ufficiale Sana.

Al-Jaafari ha puntato il dito in particolare contro il comunicato finale di 'Riad 2', la riunione delle opposizioni che si è svolta nella capitale prima del round di colloqui a Ginevra, nel quale si dichiara che una transizione politica «non è possibile senza che Assad e la sua cricca» lascino il potere.

Il documento conferma quindi il sostegno al processo politico sotto l'egida dell'Onu che consenta in Siria una «radicale transizione politica» da un «sistema autoritario» a una «democrazia» con elezioni «libere».

L'ambasciatore siriano all'Onu, parlando con i giornalisti, ha definito la dichiarazione di 'Riad 2' come «un ricatto» nei confronti «del processo di Ginevra», sostenendo che «coloro che hanno redatto il comunicato di Riad sono quelli che hanno sabotato questo round» di colloqui.

Mi riferisco all'Arabia Saudita e a chi controlla l'Arabia Saudita, i Paesi occidentali - ha detto al-Jaafari - Il nostro approccio è serio, ma non accetteremo mai ricatti dai terroristi che cercano di fare pressioni su di noi e sul processo di Ginevra».

L'ambasciatore ha quindi chiarito le due condizioni poste da Damasco per l'avvio di colloqui diretti con l'opposizione: la "revoca" della dichiarazione di 'Riad 2' e la formazione da parte dell'opposizione di una "delegazione davvero rappresentativa».
 
 

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