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ZIMBABWEMugabe si è dimesso

21.11.17 - 17:10
Il presidente lo ha fatto con una lettera, di fatto anticipando il suo impeachment
Keystone / AP
Mugabe si è dimesso
Il presidente lo ha fatto con una lettera, di fatto anticipando il suo impeachment

HARARE - Dopo 37 anni è finito il dominio di Robert Mugabe sullo Zimbabwe. Il presidente ha annunciato le proprie dimissioni con una lettera che è stata letta dal presidente del Parlamento.

La decisione del 93enne precede la richiesta di impeachment che sarebbe stata votata (e approvata) entro breve. Su Twitter sono state diffuse immagini del parlamento che festeggia la notizia, arrivata mentre era in corso la procedura di impeachment.

Emmerson Mnangagwa, il vicepresidente dello Zimbabwe silurato da Robert Mugabe, prenderà il suo posto come leader entro 48 ore: lo ha riferito una fonte ufficiale del partito di governo Zanu-Pf all'agenzia Associated Press riferendosi all'esponente detto "il coccodrillo".

Da eroe dell'indipendenza a dittatore - «Questa è la mia terra e ciò che è mio lo tengo fino a quando sarò in vita», aveva detto tempo fa respingendo sempre ogni ipotesi di lasciare. Oggi invece Robert Mugabe ha ceduto e si è dimesso da presidente dello Zimbabwe con una lettera che, letta in Parlamento, ne ha ufficializzato la resa.

Il 'dinosauro' chiude così quasi quattro decenni che lo hanno visto al potere, prima come premier (dal 18 aprile 1980 al 31 dicembre 1987) poi come capo di stato (dal 31 dicembre '87) e ne hanno fatto, alla soglia dei 94 anni, il presidente più anziano al mondo. Fatale, probabilmente, gli è stato pensare di poter trasferire il testimone alla seconda moglie Grace, la sua ex dattilografa di 42 anni più giovane, invisa al suo partito, ai militari e alla popolazione per vari motivi, in particolare per la sua passione per il lusso.

Era il 1980 quando Mugabe divenne premier dopo che l'allora Rhodesia, che lo aveva tenuto per undici anni nelle sue galere, da colonia britannica ebbe l'indipendenza cambiando il nome in Zimbabwe. Nei 37 anni al potere numerosi, ma tutti senza successo, sono stati i tentativi di 'detronizzarlo'. E per quanto riguarda la comunità internazionale, frequenti sono state le pressioni di fronte al suo rifiuto di trasformare lo Zimbabwe in uno stato di diritto. Su di lui sono piovute accuse di persecuzione delle minoranze etniche, di repressione violenta delle forze di opposizione, di corruzione e arricchimento a scapito della popolazione. Accusato di aver affamato il suo Paese e di essersi appropriato degli aiuti internazionali, è stato nel mirino dei suoi detrattori anche per aver condotto una politica economica che ha alimentato l'attuale pesante crisi che attanaglia il Paese.

Con mosse spregiudicate, come quella di stampare grandi quantità di cartamoneta per coprire (anche) i finanziamenti delle diverse avventure belliche regionali in cui ha coinvolto lo Zimbabwe. Considerata persona 'non grata' in molte parti del mondo, compresi l'Ue e gli Usa, molto ha fatto discutere ultimamente - con una ridda di polemiche che hanno portato ad un ripensamento in extremis - l'ipotesi di nominarlo ambasciatore "di buona volontà" dell'Organizzazione mondiale della sanità. E 'sorpresa' suscitò la presenza di Mugabe in Vaticano per i funerali di papa Woityla.

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