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REGNO UNITOScandalo molestie a Westminster, Fallon non sarebbe l'unico

02.11.17 - 09:18
Il ministro ha chiesto scusa in lettera a Theresa May: «Non sono stato all'altezza». Stando ai media britannici potrebbero esserci altri parlamentari coinvolti
Scandalo molestie a Westminster, Fallon non sarebbe l'unico
Il ministro ha chiesto scusa in lettera a Theresa May: «Non sono stato all'altezza». Stando ai media britannici potrebbero esserci altri parlamentari coinvolti

LONDRA - Non sono stato all'altezza. È questa l'ammissione del ministro della Difesa britannico, Michael Fallon, nella lettera con la quale ha formalizzato le sue dimissioni dopo essere stato chiamato in causa nello scandalo sulle molestie sessuali a Westminster.

«Un numero di accuse sono venute in superficie sui parlamentari negli ultimi giorni, incluso alcune sul mio comportamento precedente», scrive Fallon alla premier Theresa May secondo il testo apparso sui media del Regno. «Molte di queste - prosegue - sono false, ma io riconosco che in passato sono stato inferiore agli elevati standard che noi chiediamo alle Forze Armate che ho l'onore di rappresentare e quindi mi dimetto da ministro della Difesa».

Fallon definisce poi «un privilegio aver guidato la Difesa negli ultimi tre anni e mezzo», rivendicando la sconfitta dell'Isis in Iraq e Siria, «la leadership (britannica) nella Nato», l'equilibrio di bilancio nel settore ed elogiando «il coraggio e la professionalità» dei militari di Sua Maestà.

In generale, il ministro uscente si dice infine orgoglioso di aver «servito sotto quattro primi ministri» in varie posizioni di governo, rassicurando Theresa May sul suo appoggio futuro alla maggioranza che la sostiene e sulla continuazione del suo impegno a rappresentare gli elettori del proprio collegio in veste di deputato.

Fallon non sarebbe l'unico - Ma la 'testa' dell'ormai ex ministro della Difesa Michael Fallon potrebbe essere solo la prima a cadere nello scandalo molestie di Westminster. È quanto affermano i maggiori quotidiani britannici, secondo cui alle dimissioni del titolare della Difesa ne potranno seguire altre.

Per il Guardian un «secondo esponente di primo piano del governo», il vicepremier de facto Damian Green, rischia di dover seguire la stessa sorte. La premier Theresa May cerca di rispondere al primo grave contraccolpo subito nominando nelle prossime ore un nuovo ministro della Difesa, ma intanto crescono le critiche all'interno del suo stesso partito conservatore.

Si è fatta sentire in proposito la leader dei Tories in Scozia, Ruth Davidson, figura in rapida ascesa e per alcuni possibili pretendente alla carica di leader nazionale, che ha chiesto di «fare piazza pulita» al più presto nella politica britannica. «Il fatto che abbiamo una donna al numero 10 non vuol dire che sessismo e misoginia siano stati consegnati alla storia», ha tuonato Davidson.
 
 

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