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ISRAELE«Le indagini su di me? Sono un tentativo di push»

09.08.17 - 20:12
Benyamin Netanyahu ha parlato nel corso di un affollato raduno svoltosi a Tel Aviv
Keystone
«Le indagini su di me? Sono un tentativo di push»
Benyamin Netanyahu ha parlato nel corso di un affollato raduno svoltosi a Tel Aviv

TEL AVIV - «La Sinistra e i media, che sono la stessa cosa, si sono mobilitati per una partita di caccia ossessiva contro di me e contro la mia famiglia nell'intento di compiere un putsch di regime»: lo ha dichiarato il premier Benyamin Netanyahu nel corso di un affollato raduno indetto a Tel Aviv dal Likud per sostenerlo, mentre viene sospettato dalla polizia di corruzione e frode in due diverse indagini.

Il premier ha ribadito che i sospetti nei suoi confronti sono ingigantiti ad arte dai suoi rivali politici e sono del tutto infondati: «Non accadrà niente perché non c'è niente» ha scandito, suscitando l'entusiasmo di migliaia di seguaci.

Nel pubblico si notavano cartelli di aperta ostilità verso i mass media: «Fake News uguale a Fucking News» era scritto in uno di essi.

Netanyahu ha sostenuto la tesi - da lui peraltro attribuita ad un "saggio" sostenitore del Likud - secondo cui il vero obiettivo delle indagini condotte nei suoi confronti «non è solo di abbattere il premier, bensì anche il Likud e tutte le forze nazionali in Israele». Un tentativo del genere è tuttavia destinato a fallire, ha rassicurato i seguaci, perché «noi guidiamo Israele verso la sua condizione migliore nella Storia» ed il «popolo di Israele è con noi».

Netanyahu ha poi ironizzato su dirigenti palestinesi che nei giorni scorsi avrebbero espresso la speranza di una sua uscita dalla scena politica in seguito alla indagini. «Resteranno delusi, perché ciò non accadrà». Anzi, alle prossime elezioni politiche il Likud «balzerà da 30 a 40 seggi», ossia disporrà di un terzo della Knesset.

La settimana scorsa la polizia ha reso noto che i sospetti di corruzione e frode che vengono indagati nei confronti di Netanyahu riguardano due vicende: le circostanze per cui lui e i familiari hanno ricevuto ingenti doni da uomini d'affari facoltosi; e la possibilità che egli abbia discusso con l'editore di Yediot Ahronot la possibilità di ricevere da quel giornale una copertura più favorevole in cambio della riduzione della tiratura del tabloid rivale, Israel ha-Yom. L'intesa non si materializzò, ma la polizia dispone adesso di informazioni di prima mano fornite dall'ex capo del gabinetto di Netanyahu.


 

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