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RUSSIAPutin ottimo nei sondaggi, ma scenario ricco di insidie

30.05.17 - 19:44
Keystone
Putin ottimo nei sondaggi, ma scenario ricco di insidie

MOSCA - Putin condannato a stravincere. Lo zar vola nei sondaggi e mai nel suo ormai quasi ventennale regno il consenso aveva toccato picchi tanto elevati: l'ultimo sondaggio del Levada Center - centro demoscopico indipendente bollato come 'agente straniero' e dunque non certo 'cameriere' del Cremlino - certifica infatti che ben l'82% dei russi intenzionati a votare alle presidenziali di marzo 2018 sceglierà sempre lui, il presidente con la 'P' maiuscola. Eppure lo scenario per Putin è alquanto delicato, sia sul fronte interno che su quello esterno, dove pure negli ultimi anni ha mietuto un successo dopo l'altro.

Partiamo dal cortile di casa. Gli altri candidati alle presidenziali - ovvero i leader dei partiti dell'opposizione cosiddetta di sistema, presente in Parlamento - si fermano a gradimenti a singola cifra. La lepre di questo gruppetto - con l'8% dei consensi - è l'ultranazionalista Vladimir Zhirinovsky, capo dei Liberaldemocratici. Segue il comunista Gennady Zyganov (con il 4%) e chiude (1%) Serghei Mironov di Russia Giusta.

E a tutti va bene così. Ai partiti tradizionali - sottolinea Nezavisimaia Gazeta - conviene stare al gioco, godere dei finanziamenti pubblici assicurati a chi entra alla Duma e partecipare come comprimari alle elezioni presidenziali. Se i russi però credono ancora in Putin - soprattutto perché non vedono altre alternativa valide, sottolinea Levada - non amano certo il partito da lui creato, Russia Unita, bollato - copyright del blogger Alexei Navalni - come quello "dei ladri e dei cialtroni". Ecco perché, sostiene il politologo Nicolai Mironov, sta davvero prendendo corpo l'idea di candidare Putin come "indipendente", proprio per sfruttare la sua immagine di "padre della patria" e figura super partes.

Navalni, che nonostante il magro 2% di favori raccolti nei sondaggi è di fatto il leader dell'opposizione, invece sta facendo di tutto per ricordare ai russi che Putin è corresponsabile del cleptocratico sistema odierno.

Il 12 giugno terrà la sua manifestazione contro la corruzione sulla centralissima Tsverskaya di Mosca e vuole terminare il corteo davanti alla Duma: la richiesta è partita e le autorità hanno tre giorni di tempo per rispondere. Navalni ha già detto che non accetterà nessun luogo alternativo. Il problema è che quel giorno al Cremlino si terrà il solenne ricevimento di Stato in occasione della festa della Russia. Il blogger ha deciso di alzare il livello dello scontro: se la gente scenderà nuovamente in piazza gli occhi di tutti saranno puntati su Navalni e non sul presidente, sia che la polizia reagisca con forza o meno. Una mossa che gli analisti politici già definiscono da 'scacco al re'.

Il 'fronte' esterno non è da meno. La speranza-Trump per ora resta solo una speranza e oggi il vice ministro degli Esteri Serghei Ryabkov ha detto chiaro e tondo che la "svolta" nei rapporti non c'è stata nemmeno con l'arrivo del tycoon alla Casa Bianca e che Mosca è "molto preoccupata". Non solo, con l'ok del senato olandese l'accordo tra Ue e Ucraina è stato finalmente ratificato e l'incontro tra Putin e il neo-presidente francese Macron - rilevano gli analisti - è servito solo a trovare "qualche punto di contatto" (in generale fra i due si è instaurata un'atmosfera "poco calorosa"). Se poi si considera che Angela Merkel, stando ai sondaggi, pare veleggiare sicura verso la riconferma, è chiaro che il motore franco-tedesco rischia ora di lavorare a pieno ritmo. Il Cremlino sta cercando di capire con quali conseguenze.
 
 

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