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REGNO UNITOBrexit, il voto del Parlamento «non è richiesto»

17.10.16 - 19:03
Il governo di Theresa May non cede su questo punto
Brexit, il voto del Parlamento «non è richiesto»
Il governo di Theresa May non cede su questo punto

LONDRA - Il consenso del Parlamento «non è richiesto» dopo il voto referendario di giugno sulla Brexit e il governo di Theresa May intende avviare il percorso di divorzio dall'Ue - con l'attivazione già annunciata entro marzo dell'articolo 50 del Trattato di Lisbona - senza passare per le Camere. Lo ha ribadito oggi di fronte all'Alta Corte di Londra l'attorney generale britannico, Jeremy Wright, chiamato a sostenere le ragioni governative contro il ricorso presentato dalla donna d'affari Gina Miller e da altri cittadini per chiedere proprio un passaggio parlamentare.

Wright si è appellato alla Royal Prerogative, che consente tradizionalmente al governo del regno di agire in materia di trattati internazionali. Il Parlamento del resto ha già votato, ha insistito l'attorney, sulla legge istitutiva del referendum: ora si tratta di «dar corso alla volontà popolare».

In precedenza il team legale della Miller aveva sostenuto la tesi opposta. La corte, presieduta da Lord Thomas, dopo aver severamente redarguito tutti coloro che sul web e in altre forme hanno offeso o intimidito la paladina europeista del ricorso, ha infine aggiornato l'udienza a domani, quando è atteso il verdetto. Scontato, in ogni caso, un ulteriore appello alla Corte Costituzionale, previsto al più tardi entro fine anno.

Fuori dall'aula giudiziaria si sono fronteggiati anche oggi due sparuti drappelli di dimostranti: da un lato quelli della Brexit, dall'altro quelli dei «diritti del Parlamento».

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