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ITALIAPersecuzione politica, Berlusconi si affida a Strasburgo

11.07.16 - 19:50
La Corte europea dei diritti umani ha avviato l'esame del primo dei tre ricorsi presentati contro l'Italia
Persecuzione politica, Berlusconi si affida a Strasburgo
La Corte europea dei diritti umani ha avviato l'esame del primo dei tre ricorsi presentati contro l'Italia

MILANO - Prende il via a Strasburgo l'offensiva di Silvio Berlusconi contro alcuni dei provvedimenti che lo hanno "colpito" nel corso della sua carriera politica.

La Corte europea dei diritti umani ha avviato l'esame del primo dei tre ricorsi presentati contro l'Italia, quello concernente la decadenza del suo mandato al Senato avvenuta nel 27 novembre 2013. I togati di Strasburgo, che non hanno ancora deciso nulla sul caso, hanno aperto la fase del contraddittorio tra le parti - l'ex premier e il governo italiano - inviando a quest'ultimo una comunicazione sul ricorso.

Un atto formale con cui la Corte di Strasburgo chiede al governo di presentare un riassunto dei fatti che hanno condotto alla fine del mandato parlamentare del leader di Forza Italia e di indicare la propria posizione sull'ammissibilità e sul merito del ricorso di Berlusconi contro l'applicazione della legge Severino al suo caso.

Nella comunicazione la Corte pone anche delle domande specifiche legate alle violazioni che l'ex Cavaliere afferma di aver subito, a cominciare dalla necessità di appurare se la decisione del Parlamento di mettere fine al suo mandato costituisca una sanzione penale. Una condizione essenziale che deve essere soddisfatta affinché i giudici di Strasburgo possano determinare se il leader di Forza Italia abbia subito una violazione del diritto a non vedersi applicata retroattivamente la legge Severino.

Nel ricorso Berlusconi sostiene inoltre che l'Italia ha violato l'articolo 7 della Convenzione europea dei diritti umani che sancisce che nessuno può essere condannato in base una legge che non era in vigore al tempo in cui sono stati commessi i fatti. Nello specifico il Cavaliere afferma che la sua incandidabilità e conseguente decadenza del mandato parlamentare sono stati dovuti a una condanna per fatti avvenuti prima che la legge Severino entrasse in vigore. Il governo italiano ha ora 16 settimane per far pervenire a Strasburgo la sua difesa, ma può richiedere più tempo.

Anche alla durata di questa procedura sono legati i tempi, difficilmente prevedibili, necessari ad arrivare almeno a una prima decisione sul caso. Oltre a quello contro la legge Severino, l'ex premier italiano ha altri due ricorsi pendenti dinanzi Corte di Strasburgo, quello sulla sua condanna per frode fiscale e quello sul Lodo Mondadori.
 
 

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