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EUROPAVertici europei in pressing su Cameron

28.06.16 - 17:35
Vertici europei in pressing su Cameron

BRUXELLES - Il premier Gb, David Cameron, è tornato a Bruxelles al Consiglio Ue, di fronte agli altri 27 leader, per la prima volta dopo il referendum sulla Brexit. Cameron ha auspicato un "divorzio il più possibile costruttivo" e ha sottolineato la necessità che dopo il completamento della Brexit le relazioni tra l'Ue e Londra siano "più strette possibile in termini economici e di cooperazione sulla sicurezza".

Stamane il Parlamento europeo ha approvato la mozione che chiede l'avvio delle procedure di uscita. I leader europei non vogliono perdere tempo ed esortano Londra ad adottare le procedure in fretta per non paralizzare un'Unione il cui futuro è in gioco.

Il presidente della Commissione, Jean-Claude Juncker, ha esortato Londra a chiarire "il prima possibile" le sue intenzioni e ha aggiunto che nessuno, a Bruxelles, negozierà nulla con il Regno Unito finché Londra non avrà notificato formalmente la decisione di uscire.

Da Berlino, gli ha fatto eco la cancelliera Angela Merkel, assicurando in primis che l'Ue è abbastanza forte per sopravvivere all'uscita della Gran Bretagna. Merkel ha avvertito il Regno Unito che non potrà scegliere di mantenere i privilegi, facendo a meno di tutti gli obblighi: "Faremo in modo che i negoziati non si sviluppino sul principio della 'scelta del menù'. Chi esce da una famiglia non può sperare che tutti gli obblighi spariscano e si mantengono solo i privilegi". E ha spiegato che il Regno Unito non potrà conservare l'accesso al mercato unico dell'Ue, se nega la libera circolazione dei cittadini comunitari nel suo territorio.

"Nessun privilegio senza doveri", ha detto la cancelliera, aggiungendo che "deve esserci una differenza sensibile" tra essere o meno membro dell'Ue. Il leader euroscettico, Nigel Farage, è stato fischiato e contestato, quando ha detto che non si dimetterà e ha previsto che "il Regno Unito non sarà l'ultimo Paese a lasciare l'Ue".

L'Olanda ha esortato Bruxelles a venire incontro alle esigenze del Regno Unito, per l'interesse e la stabilità generali, mentre il presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz ha affermato che l'avvio delle procedure di uscita non deve essere ritardato troppo, e andrebbe attivato già dopo la pausa estiva.

Il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, ha annunciato di voler convocare un vertice informale dei leader proprio per il mese di settembre. La storia continua. L'Alta rappresentante Ue Federica Mogherini, esortando a evitare che il caos si estenda ad altri Paesi europei, ha avvertito che "non ci sono mezzi Stati membri. O si sta nell'Unione o non si sta nell'Unione".

Da parte sua il presidente del Consiglio italiano Matteo Renzi ha ribadito che non ci sono rischi per i risparmiatori italiani. "Se ci saranno emergenze i cittadini devono sapere che non ci sono rischi per i risparmiatori". La Scozia intanto è "determinata" a difendere il suo posto nell'Ue, ha assicurato il premier Nicola Sturgeon, annunciando che domani volerà a Bruxelles.

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