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EUROPAMontenegro verso la NATO, Mosca è furente

19.05.16 - 20:43
Secondo la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, l'ingresso del Montenegro, è "un altro tentativo della Nato di cambiare il panorama militare e politico in Europa
Montenegro verso la NATO, Mosca è furente
Secondo la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, l'ingresso del Montenegro, è "un altro tentativo della Nato di cambiare il panorama militare e politico in Europa

BRUXELLES - Nato e Montenegro hanno firmato il 'Protocollo d'accesso', il documento che apre la via per l'ingresso dell'ex repubblica jugoslava nell'Alleanza Atlantica. E scatta l'ira di Mosca. Ma Milo Djukanovic, il premier del paese che nel 1999 fu bombardato dagli aerei della Nato nell'ambito dell'operazione contro la Serbia di Milosevic, dopo la firma promette che la Nato "potrà contare su di noi in ogni momento".

La piena 'membership' formale arriverà solo quando tutti gli altri 28 Alleati avranno ratificato l'atto, un processo che potrebbe durare un anno. Ma di fatto è già compiuto quello che è il settimo allargamento dell'Alleanza. Un passo che alimenta anche le speranze soprattutto di Georgia e Bosnia-Erzegovina. Dopo la caduta del Muro, la Nato ha progressivamente inglobato quasi tutti i paesi del Patto di Varsavia. L'ultimo ampliamento nel 2009, con l'entrata di Albania e Croazia. Già da oggi il Montenegro può comunque partecipare alle riunioni della Nato come 'osservatore'.

La Russia, che già a dicembre per l'apertura del negoziato finale aveva protestato e minacciato ritorsioni, promette che il nuovo passo non resterà senza risposta. Secondo la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, l'ingresso del Montenegro, è "un altro tentativo della Nato di cambiare il panorama militare e politico in Europa, specialmente alla luce della politica dell'Alleanza per contenere" la Russia. Questa mossa, ha aggiunto Zakharova, "colpisce inevitabilmente i nostri interessi costringendoci a reagire di conseguenza".

Ma per il segretario di stato americano, John Kerry, il passo del Montenegro "sottolinea una volta di più la nostra determinazione a far sì che le decisioni sulla partecipazione all'Alleanza siano libere da influenze esterne" e "la nostra determinazione a restare uniti contro ogni tipo di minaccia". Il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg (che ha firmato il Protocollo con Djukanovic, regalandogli poi la penna usata da tutti gli altri 28 ministri degli esteri), ha evidenziato che l'ingresso è "l'inizio di un nuovo capitolo nella sicurezza" dei Balcani occidentali: "Porterà più stabilità e sicurezza nella regione" e "sarà il chiaro segnale che le porte della Nato restano aperte per i partner che condividono e promuovono i nostri valori". Stoltenberg ha comunque ammonito che gli Alleati si aspettano che il paese "continuerà il suo cammino di riforme".

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