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REGNO UNITOIl 48% dei britannici vuole restare nell’Unione Europea

21.02.16 - 10:30
Secondo un sondaggio pubblicato oggi, solamente il 33% degli inglesi vorrebbero l’uscita del Regno Unito dall’Ue
Il 48% dei britannici vuole restare nell’Unione Europea
Secondo un sondaggio pubblicato oggi, solamente il 33% degli inglesi vorrebbero l’uscita del Regno Unito dall’Ue

LONDRA - I sostenitori del mantenere il Regno Unito nell’Unione Europea avrebbero 15 punti di vantaggio sui difensori del Brexit, secondo un sondaggio pubblicato oggi dal Mail on Sunday. Il 48% sarebbe favorevole a rimanere nell’Ue, mentre solo il 33% vorrebbe uscire. Ma, dato da non sottovalutare, il 19% degli intervistati non ha ancora deciso.

Si tratta del primo sondaggio effettuato in seguito all’accordo di Bruxelles ottenuto da Cameron per rivedere alcuni punti importanti.

Sempre secondo questo sondaggio, il 35% degli intervistati pensa che il loro Primo ministro abbia agito bene al Consiglio europeo, mentre il 30% pensa il contrario.

Il prossimo 23 giugno i britannici saranno chiamati alle urne per decidere se far uscire il Regno Unito dall’Unione europea oppure no.

Uscire dall'Ue darebbe solo "l'illusione della sovranità": lo ha detto oggi il premier britannico David Cameron in un'intervista alla Bcc all'indomani dell'annuncio del referendum sulla Brexit che si terrà il 23 giugno. "Avreste il potere di aiutare le aziende ed essere sicuri che non siano discriminate in Europa? La risposta è no. Potreste insistere che l'Europa condivida con noi le informazioni sulle loro frontiere per essere sicuri di sapere che cosa terroristi e criminali stanno facendo in Europa? No.", ha detto Cameron aggiungendo che ci sarebbe l'illusione della sovranità, ma Londra non avrebbe il potere, il controllo.

Sindaco di Londra - Il sindaco di Londra Boris Johnson ha confermato che farà campagna per la Brexit nel referendum del 23 giugno. Per Johnson nel progetto europeo "c'è' il pericolo reale di perdita di controllo democratico" e sovranità da parte della Gran Bretagna.

Nel suo intervento Johnson ha sottolineato che non è contrario a quello che l'Europa rappresenta, ai suoi principi o alla sua cultura, ma all'eccessiva influenza esercitata dalle istituzioni europee sulla sovranità britannica.

"C'è troppo attivismo giudiziario, troppe leggi che arrivano dall'Ue", ha dichiarato il sindaco e deputato conservatore. Ha definito la sua decisione come "disperatamente difficile", aggiungendo che "l'ultima cosa che volevo era andare contro David Cameron e il governo".

Ha infine respinto le voci secondo cui il sostegno alla campagna del 'no' sarebbe un passo decisivo verso la sfida alla leadership del partito. "Qualsiasi cosa accada alla fine di questo - e l'ho detto al primo ministro - Cameron deve rimanere al suo posto".

Intanto il candidato Tory alla successione di Johnson, Zac Goldsmith, ha annunciato a sua volta che farà parte dello schieramento in favore dell'uscita dall'Ue. Aumentano quindi le difficoltà per il premier britannico David Cameron in vista del referendum del 23 giugno e le divisioni nel suo partito.

Rischio terrorismo - Se la Gran Bretagna resta all'interno dell'Unione europea aumenteranno per il Paese i rischi di un attacco terroristico in stile Parigi. Lo ha detto alla Bbc Iain Duncan Smith, ministro del Lavoro fra i sostenitori della Brexit all'interno del governo di David Cameron, aggiungendo che l'accordo del premier con Bruxelles non permette di ridurre l'immigrazione.

Il commento è del tutto opposto a quello pronunciato dal primo ministro secondo cui invece il Paese sarebbe "più sicuro e forte" se rimanesse nell'Unione.

 

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