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EGITTO'I Fratelli musulmani stavano vendendo l'Egitto all'Iran'

24.01.16 - 20:15
Il presidente ha ricordato al paese il rischio corso nell'anno in cui fu dominato dai Fratelli musulmani
'I Fratelli musulmani stavano vendendo l'Egitto all'Iran'
Il presidente ha ricordato al paese il rischio corso nell'anno in cui fu dominato dai Fratelli musulmani

IL CAIRO - Alla vigilia del quinto anniversario della rivoluzione egiziana che in 18 giorni portò alla caduta del rais Hosni Mubarak, il presidente Abdel Fattah Al Sisi e un alto funzionario hanno ricordato al Paese il rischio corso dall'Egitto nell'anno in cui fu dominato dai Fratelli musulmani: quello di un'islamizzazione forzata fra l'altro con un ravvicinamento all'Iran venduto in cambio di miliardi di dollari e petrolio.

In una conferenza stampa del funzionario e in un discorso televisivo del presidente, gli egiziani sono stati sconsigliati dal rispondere agli appelli a manifestare lanciati dalla Confraternita musulmana assurta al potere nel 2012/13 attraverso controverse elezioni e ora messa al bando come terrorista dopo la rivolta popolar-militare guidata proprio dall'allora generale Sisi. Blindati a piazza Tahrir e in molti punti del Paese stanno rendendo ancor più convincente la diffida.

Il presidente del Comitato che gestisce i beni della Confraternita, Ezzat Khamis, ha presentato un documento che dimostrerebbe come i Fratelli musulmani progettarono un ravvicinamento dell'Egitto sunnita all'Iran sciita in cambio di un deposito da 10 miliardi di dollari presso la Banca centrale egiziana e la fornitura al Cairo di prodotti petroliferi iraniani. Confermando quanto già sostanzialmente noto, Khamis ha illustrato anche altri documenti secondo i quali i dirigenti del movimento progettavano di "islamizzare" lo Stato dando ordini all'allora presidente Mohamed Morsi e al suo gabinetto e 'infiltrando' le istituzioni. C'era l'obiettivo in pratica di "dissolvere la Suprema corte costituzionale", ha sostenuto, riferendosi a questo potenziale baluardo contro la sharia, la legge islamica.

Un'infiltrazione capillare che è penetrata anche nella società: fornendo il bilancio dei beni sequestrati in due anni e mezzo perché in qualche modo legati alla Confraternita, il capo del comitato ha elencato 105 scuole, 43 ospedali, 29 associazioni mediche e 1.125 di altro tipo. Gli ultimi due anni "dimostrano che il nostro Paese è stato trasformato da una patria che appartiene a un gruppo a una patria che appartiene a tutti", ha detto Sisi in tv facendo un indiretto ma chiaro riferimento a questa concezione delle istituzioni che viene attribuita alla Fratellanza.

Il presidente ha difeso quello che i media a lui chiaramente ostili come la tv qatariota Al Jazeera chiamano "colpo di Stato": "il popolo che si è ribellato per la propria libertà e dignità ha rettificato il corso degli eventi ed è scoppiata la rivoluzione del 30 giugno" 2013, ha ricordato. E alle critiche sul rispetto di diritti umani e reale democraticità delle istituzioni che vengono da Ong e commentatori, il presidente ha risposto che "le esperienze democratiche non maturano dal giorno alla notte". Ora comunque, ha sottolineato, il Paese ha completato la terza e ultima tappa della sua 'roadmap' verso la democrazia dotandosi di un Parlamento.

In giornata il ministero dell'Interno ha annunciato che non vi sono state richieste a manifestare in occasione del 25 gennaio e quindi qualsiasi corteo o assembramento che non siano le celebrazioni per la festa della polizia saranno disperse.

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