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REGNO UNITOBufera istituzionale su Carlo

16.12.15 - 20:06
L'erede al trono è stato accusato di intromettersi negli affari e nelle decisioni del governo
Bufera istituzionale su Carlo
L'erede al trono è stato accusato di intromettersi negli affari e nelle decisioni del governo

LONDRA - Carlo finisce ancora al centro di una 'bufera' istituzionale per l'accusa di intromettersi negli affari e nelle decisioni del governo britannico. In questo caso non si tratta dell'invio di lettere ai ministri per fare pressioni sugli argomenti che gli stanno più a cuore, dalla difesa dell'ambiente all'agricoltura, ma del fatto che l'erede al trono per decenni ha ricevuto copia delle note confidenziali prodotte dal Consiglio dei ministri.

Secondo il gruppo Republic, che ha condotto la campagna per rendere pubbliche queste informazioni, l'accesso di Carlo a questi documenti è "inaccettabile" perché va ben oltre le prerogative del futuro re d'Inghilterra.

Anche se sono pochi, gli agguerriti repubblicani sono riusciti ad assestare un nuovo colpo che di sicuro non può che indebolire l'immagine del principe che continua ad attendere - più di tutti i suoi predecessori - di salire sul trono di San Giacomo. A scatenare la polemica è stata la pubblicazione di parte del cosiddetto 'Precedent Book', redatto nel 1992 e in cui sono indicate le regole per l'accesso alle minute del Consiglio dei ministri. La diffusione dei documenti è "strettamente limitata" a pochissimi soggetti istituzionali, sovrano, ministri, ma anche l'erede al trono.

Il movimento Republic ha scritto al premier David Cameron chiedendo che Carlo venga rimosso da questa lista. I documenti riservati contengono, fra l'altro, i dettagli su discussioni riguardanti nuove leggi che l'esecutivo vuole introdurre. "Questa rivelazione è straordinaria e del tutto inaccettabile - ha detto Graham Smith, a capo di Republic - non solo perché i documenti contengono informazioni segrete ma perché offrono al principe uno straordinario vantaggio nel fare pressione su temi che lo interessano presso i ministri". Anche il Labour non è rimasto a guardare: il deputato Clive Lewis ha invocato trasparenza e chiesto che venga avviata un'inchiesta.

Intanto un portavoce del governo, tentando di correre ai ripari, ha dichiarato che il fatto di informare l'erede al trono è una prassi radicata da tempo, che risalirebbe addirittura agli anni Trenta. Se a questo si aggiunge però il precedente delle lettere private inviate da Carlo tra il 2004 e il 2005 all'allora premier Tony Blair e ai suoi ministri, per dare consigli e pareri personali su una serie di argomenti, si può comprendere come da alcune parti, a partire dal quotidiano Guardian, arrivino moniti sull'imparzialità costituzionale della monarchia, che la regina Elisabetta II, a differenza del figlio, ha sempre rispettato in modo esemplare.

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