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CITTÀ DEL VATICANOLe casse della Santa Sede sono in deficit

08.07.14 - 18:42
Il buco ammonta a 24,4 milioni di euro
Foto d'archivio (Keystone)
Le casse della Santa Sede sono in deficit
Il buco ammonta a 24,4 milioni di euro

CITTÀ DEL VATICANO - Mostrano due facce ben distinte i consuntivi d'Oltretevere sui conti del 2013: da una parte la Santa Sede presenta un bilancio in picchiata rispetto all'anno precedente, con un deficit di 24,4 milioni di euro; dall'altra il Governatorato, l'organo amministrativo ed esecutivo dello Stato vaticano, vanta un attivo di 33 milioni di euro, cresciuto di 10 milioni rispetto al 2012.

Nel giorno in cui anche lo IOR, l'Istituto per le Opere di Religione ha presentato i risultati 2013, vengono riferiti i principali numeri dei conti della Santa Sede e della gestione della Città del Vaticano, contenuti nella relazione illustrata sabato scorso dalla Prefettura degli Affari economici in sede di riunione del Consiglio per l'Economia e da quest'ultimo approvati.

Il consolidato della Santa Sede per l'anno 2013 chiude con un deficit di 24.470.549 euro, precipitato rispetto all'anno 2012 quando aveva registrato un utile di 2,1 milioni di euro. Il disavanzo, spiega una nota vaticana, è "dovuto soprattutto alle fluttuazioni negative derivanti dalla valutazione dell'oro per circa 14 milioni di euro". E pur essendo questi "elementi valutativi", cioè non effettivamente realizzati, i criteri di prudenza adottati in Vaticano ne hanno determinato comunque la contabilizzazione in bilancio.

Tra i capitoli di spesa più impegnativi, quello del costo del personale, che al 31 dicembre contava 2.886 unità ed è pari a circa 125 milioni di euro lordi. "Non va trascurato - viene aggiunto - il pagamento di imposte, che gravano sul settore immobiliare, per oltre 15 milioni di euro".

Il Governatorato ha invece un'amministrazione autonoma ed indipendente da contributi della Santa Sede. Il consuntivo 2013 si è chiuso con un saldo attivo di 33.040.583 euro, in aumento di circa 10 milioni rispetto all'anno precedente. Al 31 dicembre risultavano impiegate 1.951 persone.

Il contributo del cosiddetto "canone", cioè il sostegno economico delle diocesi di tutto il mondo per il servizio della Curia Romana alla Chiesa universale, è rimasto stabile passando da 22,3 milioni del 2012 a 22,4 milioni. Lo IOR, come ogni anno, ha offerto al Papa "una somma significativa a sostegno del suo ministero apostolico e di carità": per l'esercizio 2013 si è trattato di 50 milioni di euro (dei 54 milioni indicati nel bilancio IOR, 50 sono andati al consolidato della Santa Sede, 4 milioni ad altre elargizioni).

La comunicazione del Vaticano sottolinea che "considerando, com'è normale, i risultati dei due bilanci nel loro complesso, risulta un attivo di circa 10 milioni di euro".

Il Consiglio dell'Economia, presieduto dal cardinale di Monaco e membro del "C9" Reinhard Marx, ha preso nota della dichiarazione dell'External Auditor, secondo cui "in tutti gli aspetti più importanti, la posizione finanziaria dello Stato della Città del Vaticano al 31 dicembre 2013 e i risultati delle operazioni relative al 2013 sono in accordo con i principi contabili in vigore".

Su questa base, il Consiglio ha approvato i bilanci del 2013 e ha invitato la Segreteria per l'Economia, il super-ministero vaticano delle finanze, "ad operare per un ulteriore adeguamento dei principi contabili vaticani con gli standard internazionali".

ats

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