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ITALIAProcesso Ruby: nessuna indagine sul "giallo" della valigetta con 2,5 milioni

29.05.13 - 13:38
L'ex direttore del Tg4 è pronto a querelare chi scrisse che il giornalista italiano, imputato nel processo Ruby, era pronto a portare quel denaro in Svizzera
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Processo Ruby: nessuna indagine sul "giallo" della valigetta con 2,5 milioni
L'ex direttore del Tg4 è pronto a querelare chi scrisse che il giornalista italiano, imputato nel processo Ruby, era pronto a portare quel denaro in Svizzera

MILANO - Nessun indagine penale sul "giallo" della valigetta contenente 2,5 milioni di euro è stata aperta nei confronti di Emilio Fede e l'ex direttore del Tg4 è pronto a querelare chi scrisse che il giornalista italiano, imputato nel processo Ruby, era pronto a portare quel denaro in Svizzera. È quanto si sostiene in un comunicato stampa diramato per conto di Fede.

 

"Sulla base di verifiche svolte presso la Procura della Repubblica del Tribunale di Roma è risultato che mai nessuna iscrizione nel registro delle notizie di reato è stata formalizzata a carico di Emilio Fede" relativa al cosiddetto giallo della valigetta svizzera, vicenda riportata dalla stampa il 27 e il 28 marzo 2012 quando ancora rivestiva il ruolo di direttore del Tg4. "Doveroso, quindi, puntualizzare come non sia mai esistita indagine di carattere penale ai danni di Emilio Fede, al quale a distanza di un anno dai fatti non è pervenuta neppure informativa di carattere amministrativo e fiscale per le supposte violazioni valutarie", si sottolinea nel comunicato.

 

"Appare, pertanto, necessario ripristinare la verità e al tempo stesso sottolineare il gravissimo atteggiamento dei giornalisti che allora rivestirono di autorevolezza una notizia sin dall'origine priva di attendibilità, perché proveniente da fonte anonima, e che oggi sappiamo essere un falso storico oltre che giuridico", si aggiunge. Alla luce degli attuali riscontri probatori, Fede ha conferito incarico ai propri avvocati "di valutare iniziative penalistiche e civilistiche finalizzate al ripristino della reputazione personale e professionale ed al risarcimento del danno anche patrimoniale. Non si può, infatti, escludere che l'episodio enfatizzato ingiustamente da alcuni media possa per un fraintendimento aver inciso- in una prima fase- nei rapporti professionali tra Emilio Fede e l'azienda Mediaset".

 

Nei prossimi giorni "troveranno formalizzazione nei confronti dei giornalisti estensori degli articoli ritenuti lesivi dell'onore e dei loro editori le richieste risarcitorie che, tenuto conto dell'alto profilo professionale - anche a livello internazionale - della persona offesa, saranno certamente di ingente valore", conclude la nota.

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