Cerca e trova immobili
Si cercano indizi nella casa del padre. Il fratello nega ogni implicazione nel crimine
ANNECY - La bimba di quattro anni scampata al massacro della sua famiglia a Chevaline, in Alta Savoia francese, vicino al lago di Annecy, "ha sentito dei rumori, ma non ha visto nulla" del dramma. Lo ha detto in conferenza stampa il procuratore di Annecy.
Eric Maillaud ha precisato che è stata proprio la piccola a confermare i nomi dei suoi genitori, permettendo la definitiva identificazione della famiglia al-Hilli. Il procuratore ha anche indicato che il ciclista che è arrivato per primo sul luogo della strage ha detto di aver visto un 4x4 verde o di colore scuro.
Maillaud ha inoltre spiegato che Zaid al-Hilli, il fratello di Saad al-Hilli, rimasto ucciso nella strage, si è recato spontaneamente in un commissariato della polizia britannica. L'uomo era andato a chiedere notizie del fratello dopo aver appreso i tragici eventi dalla televisione, ha aggiunto. Zaid al-Hilli ha negato ogni implicazione nel crimine, così come di aver avuto un litigio con il fratello per denaro, come era stato riportato dai media. "Sarà ascoltato come testimone", ha aggiunto il procuratore. Sull'ipotesi del litigio tra l'altro non ci sarebbero informazioni "di prima mano", è stato precisato.
25 bossoli attorno all'auto - Attorno alla BMW nella quale è stata ritrovata sterminata la famiglia al-Hilli, stando a quanto riporta il sito del quotidioano "Le Parisien", la polizia ha trovato intanto venticinque bossoli di proiettile.
Gli inquirenti suppongono che ad uccidere la famiglia siano stati uno o due killer posti lateralmente rispetto all'automobile. Per far luce su quanto accaduto non resterà ora che attendere l'esito dell'autopsia e le indagini di tutte le tracce raccolte sulla scena del crimine.
Le indagini continuano pure attorno alla personalità del padre, Saad al-Hilli, ucciso insieme alla moglie e alla suocera con due colpi di arma da fuoco alla testa.
