Secondo gli investigatori l'uomo, italiano, "con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso" per circa due anni (dall'aprile 2010 al maggio 2012) ha compiuto nel capoluogo emiliano "attività dirette a indurre, favorire e sfruttare la prostituzione di due ragazze italiane, di cui una minorenne".
Con minacce e inganni, in cambio dell'esercizio della prostituzione prometteva l'inserimento delle ragazze nel mondo dello spettacolo, anche millantando conoscenze nel campo della moda. Inoltre ha prodotto materiale pornografico utilizzando una ragazza non ancora maggiorenne, costretta anche a subire atti sessuali contro la sua volontà.