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SIRIAE' strage di bambini, l'Onu accusa l'esercito

26.05.12 - 20:02
Gli osservatori delle Nazioni Unite hanno confermato che almeno 92 persone sono state uccise, di cui 32 bambini, e hanno chiamato in causa l'esercito
Keystone
E' strage di bambini, l'Onu accusa l'esercito
Gli osservatori delle Nazioni Unite hanno confermato che almeno 92 persone sono state uccise, di cui 32 bambini, e hanno chiamato in causa l'esercito

DAMASCO - Cadaveri di bambini, anche di un anno, stesi a terra, alcuni con gli occhi sbarrati, altri con ferite devastanti al volto, altri ancora che sembrano dormire, con indosso il pigiamino. Il massacro di civili avvenuto ieri a Hula, di cui gli oppositori hanno diffuso le immagini su Internet, sconvolge le coscienze e rischia di portare un colpo fatale ai tentativi dell'Onu di riportare la pace in Siria.

Gli osservatori delle Nazioni Unite, arrivati oggi in questa città una ventina di chilometri da Homs, hanno confermato che almeno 92 persone sono state uccise, di cui 32 bambini, e hanno chiamato in causa l'esercito. Gli inviati hanno infatti accertato "l'impiego dei cannoni di carri armati" nel bombardamento di Hula di ieri, ha affermato il capo della missione, il generale norvegese Roberto Mood, che ha definito l'episodio "una tragedia brutale" e ha evocato il pericolo di una "guerra civile" aperta.

Quasi a conferma dei suoi timori, l'Esercito libero siriano, composto essenzialmente da militari disertori, ha detto che manderà "al diavolo" il piano dell'inviato Kofi Annan se l'Onu non interverrà immediatamente per mettere fine alle violenze del regime e ha lanciato un appello ai "paesi amici" dell'opposizione siriana affinché lancino "raid aerei" contro le forze del presidente Bashar al Assad. Le quali, da parte loro, continuano la repressione.

Secondo i Comitati locali di coordinamento dell'opposizione, non meno di 40 persone sono state uccise anche oggi, diverse delle quali in manifestazioni in diverse città, in particolare Aleppo, Idlib e nei sobborghi di Damasco, contro il massacro di Hula. "Chiunque essi siano, coloro che hanno cominciato, coloro che hanno risposto e coloro che hanno compiuto quest'atto deplorevole devono essere ritenuti responsabili", ha affermato il generale Mood, esortando "il governo siriano a non usare le armi pesanti e tutte le parti a mettere fine alle violenze sotto tutte le forme". "Questo uso sproporzionato della violenza è inaccettabile e imperdonabile", ha aggiunto il capo degli osservatori.

Il generale Mood non ha spiegato la dinamica del massacro. Secondo fonti dell'opposizione, le forze governative avrebbero bombardato ieri Hula per molte ore consecutive, per costringere i soldati dell'Els a ritirarsi. E successivamente bande di Shabiha, miliziani fedeli al regime, avrebbero avuto mano libera nell'infierire sui civili.

In Siria si è creata una situazione "che la comunità internazionale non può più accettare", ha detto il ministro degli Esteri italiano Giulio Terzi, che ha condannato il massacro insieme con il collega francese Laurent Fabius e con la Gran Bretagna. Terzi ha chiesto "l'immediata applicazione" del piano di pace di Kofi Annan, "a cominciare dall'assoluta cessazione delle violenze", e ha aupicato che torni presto a riunirsi il gruppo dei Paesi 'Amici della Siria'. Mentre il Consiglio nazionale siriano (Cns), il principale raggruppamento dell'opposizione, e il segretario generale della Lega Araba, Nabil al Arabi, hanno chiesto un intervento del Consiglio di Sicurezza dell'Onu.

In una lettera al Consiglio di Sicurezza, ieri il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, aveva evocato anch'egli il rischio di un'aperta guerra civile, affermando che gli oppositori controllano ormai parti "importanti" del territorio e aveva detto di vedere la mano di "gruppi terroristi" in una serie di attentati avvenuti negli ultimi mesi, facendo appello a tutte i Paesi perché si astengano dal fornire armi o assistenza militare "a qualsiasi parte".

ATS
 

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