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Lo ha stabilito, con una sentenza, un giudice americano, Richard Leon bloccando, di fatto, il programma del governo federale che prevedeva di imporre ai produttori di sigarette di destinare metà dello spazio sui pacchetti, a messaggi "scoraggianti" con immagini piuttosto esplicite.
Le multinazionali del tabacco hanno vinto così la battaglia che avevano iniziato con la causa intentata lo scorso agosto contro il Dipartimento della Salute americano.
Ora possono rifiutare di ospitare foto e messaggi perché il giudice Leon ha scritto nella sentenza, secondo quanto riferisce il "Los Angeles Times", che il mandato governativo era pari ad una "inammissibile espropriazione di spazi pubblicitari di una società in favore di un advocacy del governo" ovvero una campagna del governo per diffondere la conoscenza sui pericoli del fumo.
Nella sentenza il giudice ha scritto anche che le immagini avevano lo scopo di "provocare una forte risposta emotiva che convincesse chi le guardava a smettere o a non iniziare a fumare".
