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TURCHIAAncora un terremoto a Van, 12 morti ma in tanti sotto macerie

10.11.11 - 20:56
Foto Keystone
Ancora un terremoto a Van, 12 morti ma in tanti sotto macerie

VAN - È arrivato ad almeno 12 morti, 27 feriti e un numero imprecisato di dispersi il bilancio della nuova scossa di terremoto che ha colpito ieri sera Van, il capoluogo della provincia orientale turca in cui il sisma del mese scorso aveva già causato più di 600 vittime. La natura si è accanita in una zona dove la popolazione in buona parte di etnia curda è in attrito con le autorità centrali: oggi la polizia ha disperso con violenza una contestazione inscenata da terremotati contro un governatore locale.

Come reso noto dalla Protezione civile e dal governo, a crollare ieri sera sono stati 25 edifici quasi tutti disabitati perchè resi inagibili dal terremoto del 23 ottobre. Da subito le ricerche si sono concentrate sulle macerie di due hotel, da cui sono state tratte in salvo 28 persone (uno è un bimbo di 16 mesi). Non è chiaro quanti siano gli intrappolati: decine, secondo prime informazioni di alcuni media che hanno segnalato le loro urla; un numero per ora imprecisabile secondo il vicepremier Besir Atalay, dato che le presenze registrate negli hotel non tengono conto di quanti sono riusciti a mettersi in salvo.

La scossa che ha causato i crolli è stata stimata di magnitudo 5,6, inferiore quindi a quella da 7,2 che meno di tre settimane fa aveva causato almeno 601 morti e 4.152 feriti facendo crollare o rendendo inagibili più di 8.000 abitazioni. Le decine di migliaia di sfollati soffrono il freddo di una zona montuosa a 1.750 metri di altezza (oggi è stata segnalata la morte di due ragazzini soffocati dal monossido di carbonio sprigionatosi in una tenda dove cercavano di scaldarsi). Vengono denunciati episodi di accaparramento di tende e la paura è alimentata da migliaia di scosse di assestamento.

In questo quadro, che include una guerriglia indipendentista curda da decine di migliaia di morti che insanguina soprattutto l'area a sud di Van, un gruppo di circa 200 persone ha contestato il governatore provinciale Munir Karaloglu quando si è presentato per un sopralluogo assieme al vicepremier Atalay. "Dimettiti" gli hanno urlato lanciando anche sassi contro la polizia, che ha risposto disperdendoli con manganelli e lacrimogeni. Qualcuno per strada ha lamentato troppa durezza nei confronti di persone "che hanno sofferto così tanto".

La contestazione è avvenuta davanti ad uno dei due alberghi crollati, il "Bayram Hotel", che ospitava anche giornalisti e soccorritori: il componente di un'organizzazione umanitaria giapponese è morto nonostante fosse stato estratto vivo dalle macerie dell'edificio, ristrutturato solo l'anno scorso. Agibile era stato dichiarato anche l'altro hotel, l' "Aslam", che ospitava 15 persone. Gli esperti attribuiscono i crolli all'indebolimento delle strutture causato dal precedente sisma. Per far fronte alla situazione, la Protezione civile, che ha mobilitato quasi 800 soccorritori, sta facendo giungere con 30 aerei fra l'altro 5.440 tende da aggiungere alle 43 mila già distribuite.

ATS

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