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ITALIACrisi, la via italiana: pensione a 67 anni, licenziamenti facili

26.10.11 - 21:29
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Crisi, la via italiana: pensione a 67 anni, licenziamenti facili

Crisi, la via italiana: pensione a 67 anni, licenziamenti facili

ROMA - Dal 2012 licenziamenti più facili a causa della crisi; dal 2026 donne e uomini in pensione a 67 anni; entro il 30/11/2011 piano per le dismissioni del patrimonio pubblico con un introito, in tre anni, di 5 miliardi; stretta sui contratti parasubordinati; mobilità obbligatoria nella pubblica amministrazione; entro il 31/1/12 via libera alla delega fiscale: sono questi alcuni degli 'impegni' messi nero su bianco dal governo italiano nella lettera d'intenti fatta avere questa sera, dopo laboriose limature, ai vertici europei di Bruxelles.

La strategia per la crescita e lo sviluppo dell'Italia, in funzione anti-crisi e anti-contagio è condensata in quindici pagine divise in capitoletti e contiene riforme strutturali deflagranti come ad esempio l'addio alla certezza del posto fisso a vita. Il governo italiano indica una tabella di marcia: entro il 15 novembre il piano di crescita. Inoltre sono 4 le direttrici, nei prossimi 8 mesi, su cui il governo intende operare:

- Entro 2 mesi, la rimozione di vincoli e restrizioni alla concorrenza e all'attività economica, così da consentire, in particolare nei servizi, livelli produttivi maggiori e costi e prezzi inferiori;

- Entro 4 mesi, la definizione di un contesto istituzionale, amministrativo e regolatorio che favorisca il dinamismo delle imprese;

- Entro 6 mesi, l'adozione di misure che favoriscano l'accumulazione di capitale fisico e di capitale umano e ne accrescano l'efficacia;

- Entro 8 mesi, il completamento delle riforme del mercato del lavoro, per superarne il dualismo e favorire una maggiore partecipazione.

Licenziamenti - Entro maggio 2012 l'esecutivo approverà una riforma della legislazione del lavoro a) funzionale alla maggiore propensione ad assumere e alle esigenze di efficienza dell'impresa anche attraverso una nuova regolazione dei licenziamenti per motivi economici nei contratti di lavoro a tempo indeterminato; b) più stringenti condizioni nell'uso dei 'contratti para-subordinati' dato che tali contratti sono spesso utilizzati per lavoratori formalmente qualificati come indipendenti ma sostanzialmente impiegati in una posizione di lavoro subordinato;

Pensioni - Nella attuale legislatura la normativa previdenziale è stata oggetto di ripetuti interventi che hanno reso a regime il sistema pensionistico italiano tra i più sostenibili in Europa e tra i più capaci di assorbire eventuali choc negativi. Grazie al meccanismo di aggancio dell'età pensionabile alla speranza di vita introdotto nel 2010, il Governo italiano prevede che il requisito anagrafico per il pensionamento sarà pari ad almeno 67 anni per uomini e donne nel 2026. Sono già stati rivisti i requisiti necessari per l'accesso al pensionamento di anzianità. Tali requisiti aumenteranno gradualmente fino ad arrivare a regime a partire dal 2013. Questi requisiti sono in ogni caso agganciati in aumento all'evoluzione della speranza di vita.

Dismissioni - Entro il 30 novembre 2011, il Governo definirà un piano di dismissioni e valorizzazioni del patrimonio pubblico che prevede almeno 5 miliardi di proventi all'anno nel prossimo triennio. Previo accordo con la Conferenza Stato-Regioni, gli enti territoriali dovranno definire con la massima urgenza un programma di privatizzazione delle aziende da essi controllate. I proventi verranno utilizzati per ridurre il debito o realizzare progetti di investimento locali. (Entro il 31 dicembre 2011, il governo affiderà l'elaborazione del piano ad una commissione ristretta).

Zone sperimentali a burocrazia zero - Il Governo incentiva la costituzione di 'zone a burocrazia zero' in tutto il territorio nazionale in via sperimentale per tutto il 2013, anche attraverso la creazione dell'Ufficio Locale dei Governi quale autorità unica amministrativa che coinvolgerà i livelli locali di governo in passato esclusi.

Mobilità nella Pubblica Amministrazione - Il governo interverrà nella Pubblica amministrazione e renderà effettivi "con meccanismi cogenti/sanzionatori: la mobilità obbligatoria del personale; la messa a disposizione (Cassa integrazione) con conseguente riduzione salariale e del personale; superamento delle dotazioni organiche.

Via libera a delega fiscale - Il provvedimento di iniziativa governativa è già all'esame del Parlamento e sarà approvato, entro il 31 gennaio 2012, quindi con tempi compatibili all'emanazione dei provvedimenti delegati entro il 2012.

Riforma costituzionale - Il Governo italiano è impegnato in un processo di complessiva riforma costituzionale che riguarda tanto l'assetto costituzionale dei poteri, quanto la cornice normativa volta a promuovere le condizioni di sviluppo del mercato e una disciplina più rigorosa delle finanze pubbliche.

Pur nella complessità del processo di revisione costituzionale l'Italia intende approvare la prima lettura entro i prossimi 6/12 mesi.

Ats Ans

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