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OSLO - Seconda udienza in Tribunale, oggi, per Anders Behring Breivik, l'attentatore delle stragi di Oslo, nel giorno in cui 500 parenti delle vittime visiteranno la piccola isola di Utoya. L'uomo, che ha ammesso di essere responsabile dell'uccisione di 77 persone - 69 sull'isola situata una quarantina di km a nord di Oslo, e 8 nella capitale norvegese - è detenuto in stato di isolamento da quattro settimane. E il termine della misura coercitiva scade lunedì prossimo. Gli inquirenti chiederanno di ottenere una proroga dell'isolamento per altre quattro settimane, per continuare le indagini. L'udienza di oggi si tiene a porte chiuse, su richiesta degli investigatori, che vogliono così evitare qualsiasi tentativo di comunicazione di Breivik con eventuali complici. La polizia ha però finora sostenuto che l'uomo ha agito da solo.
Sempre oggi, cinquecento persone, parenti delle 69 vittime che il serial killer ha ucciso a Utoya durante una manifestazione politica destinata a una platea di giovanissimi, visiteranno oggi la piccola isola in cui è avvenuta la strage.
"Una giornata difficile - commenta la madre di Andrine, una ragazza di 16 anni rimasta uccisa -. Ma le scorse settimane sono già state difficili, e questa di oggi non può essere peggio". "Andiamo a vedere l'ultimo posto in cui è stata Andrine - ha concluso - Andiamo a depositare dei fiori e ad accendere una candela".
