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EGITTONatale copto in ricordo dei "martiri" di Alessandria d'Egitto

07.01.11 - 07:23
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Natale copto in ricordo dei "martiri" di Alessandria d'Egitto

IL CAIRO - I "Martiri" di Alessandria, ma anche quelli uccisi nella strage di Natale del 2010 a Nagaa Hammadi, nell'alto Egitto. Così il capo della Chiesa copta ortodossa pope Shenuda III ha ricordato le vittime dell'attentato della notte di Capodanno e quelle della sparatoria del gennaio scorso, oltre a tutte le vittime cristiane "senza colpa" in vari paesi, durante la sua omelia alla messa di Natale.

Celebrata nella cattedrale di San Marco al Cairo, alla cerimonia religiosa copta hanno partecipato i due figli del presidente Hosni Mubarak, Gamal e per la prima volta il figlio maggiore Alaa, oltre a numerosi ministri e personalità egiziane.

"Non abbiamo paura. Dio ci protegge". Così i copti d'Egitto vivono la loro notte di Natale dopo l'attentato che ha ucciso 23 fedeli mentre uscivano dalla Chiesa dei Santi ad Alessandria al termine della messa di Capodanno. Misure di sicurezza imponenti sono state predisposte in tutto il paese, e in particolare al Cairo dove la Cattedrale di San Marco è praticamente blindata da un cordone di sicurezza di centinaia di agenti in tenuta antisommossa.

Shenuda III oggi ha ricevuto il grande imam della moschea Al Azhar, Ahmed el Tayyeb che gli ha presentato gli auguri per questa festività, funestata dall'attentato di Alessandria. Numerosi musulmani, anche a titolo personale, hanno lanciato l'iniziativa di creare scudi umani attorno alle chiese o anche di partecipare alla messa di Natale stanotte per dare un segno di solidarietà e anche per garantire la sicurezza dei fedeli cristiani.

L'iniziativa non ha convinto la sicurezza ma nemmeno i fedeli cristiani e non ha avuto seguito anche se in varie città egiziane di sono tenute veglie di solidarietà con le vittime dell'attentato. I fedeli copti si sono presentati alle chiese sotto la massima protezione dei circa 70 mila agenti di polizia che stanno vigilando sulla sicurezza di questa ricorrenza in tutto l'Egitto.

Al Cairo e nelle altre città egiziane le strade di accesso e di perimetro delle chiese sono tutte transennate e si può accedere all'interno dei luoghi di culto cristiani solo dopo avere presentato la propria carta d'identità, aver superato il metal detector e dopo il controllo del contenuto delle proprie borse.

Il dispositivo di sicurezza al Cairo è massiccio e l'accesso alla grande cattedrale di San Marco è stato consentito solo ai fedeli che hanno ricevuto nei giorni scorsi un invito personale. Molti i fedeli che sono rimasti esclusi e nella fila di persone che cercava di entrare questa sera c'era grande malcontento per questa impossibilità di accedere alla cattedrale anche se molti hanno espresso sollievo per le imponenti misure di sicurezza.

"Finalmente stanno proteggendo i cristiani", ha commentato un ragazzo che tentava di superare i primi tre livelli di controlli prima di accedere al perimetro interno della cattedrale. Controlli rigidi e code per accedere anche alla Chiesa della Vergine Maria di Zeitun, la stessa dove una bomba artigianale è esplosa nel maggio del 2009, ma senza provocare vittime.

"Mia madre non voleva assolutamente che venissi, ma io l'ho implorata e sono uscita di corsa", racconta una ragazza ventenne mentre varca la soglia della chiesa già gremita di fedeli. "Sono già molti di più degli altri anni", racconta uno degli addetti della chiesa, mentre l'altoparlante scandisce le parole del prelato che ricorda "i martiri" di Alessandria. "Sono col buon Dio e resusciteranno come Cristo", afferma il sacerdote dal pulpito della chiesa.

Intanto partiti di opposizione egiziani hanno chiesto le dimissioni del ministro dell'Interno Habib el Adly per la mancata protezione delle chiese e analoga richiesta è giunta nel corso di una manifestazione di solidarietà svoltasi nel centro del Cairo.

ATS

Foto d'apertura: Keystone

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