STATI UNITI«Se muoio in una sparatoria a scuola...», il macabro hashtag corre nella rete

SANTA FE - Dall'inizio del 2018, sono già passate 20 settimane. Secondo la CNN, da inizio anno ci sono già state 22 sparatorie avvenute in una scuola negli Stati Uniti. La media è di più di una sparatoria a settimana. L'ultima è avvenuta in una scuola superiore a Santa Fe, in Texas. Sono rimaste uccise dieci persone, tredici sono rimaste ferite. Dopo questa ennesima strage, gli studenti delle scuole superiori americane sembrano essere passati dalla tristezza al fatalismo. Testimonianza di questo è la reazione di Paige, una studentessa di Santa Fe, che, intervistata, ha scrollato le spalle spiegando: «È successo ovunque. Ho sempre pensato che sarebbe successo anche qui». La sua dichiarazione ha fatto il giro del mondo.

Sull’onda di questo nuovo sentimento che dilaga fra i giovani, uno studente 18enne ha lanciato un hashtag alquanto agghiacciante, il suo successo è stato immediato: #IfIDieInASchoolShooting (se muoio in una sparatoria a scuola). «Ho inviato questo tweet a Paul Ryan (ndr. il presidente della Camera dei rappresentanti), e lo manderò a tutti i politici che ricevono soldi dalla NRA (ndr, la lobby delle armi)», ha spiegato a BuzzFeed Andrew Schneidawind. Il ragazzo ha completato l’hashtag scrivendo: «Non potrò mai vedere la fine della mia serie tv preferita, non potrò mai più vedere mia sorella e diventerò un martire».

L'iniziativa del giovane ha causato un enorme effetto a valanga. Migliaia di studenti delle scuole superiori e alcuni insegnanti hanno usato questo hashtag per condividere i loro ultimi desideri nel caso fossero vittime dell’ennesima sparatoria. Alcune persone pensano ai loro cari, altri sperano che la loro morte serva a far progredire la lotta contro le armi negli Stati Uniti. A volte le frasi sono scioccanti, altre volte ironiche... Questi tweet hanno immerso il social network in un'atmosfera oscura e pesante. «#IfIdieInASchoolShooting, non rendere famoso il killer».