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Recentemente la moglie era morta cadendo dal balcone. Prima di buttarsi anche lui nel vuoto l'uomo ha invocato più volte perdono
CHIETI - Tragedia a Francavilla al Mare, in provincia di Chieti (Abruzzo), dove un 49enne ha lanciato la figlia 12enne da un ponte del viadotto dell'autostrada A14 in contrada Vallemerlo (Chieti) e poi, dopo diverse ore aggrappato al parapetto, si è gettato nel vuoto anche lui. Entrambi sono morti sul colpo dopo un volo di circa 40 metri.
L'uomo aveva scavalcato la rete di protezione ed aveva i piedi poggiati su una soletta di cemento. Mediatori, forze dell'ordine e alcuni parenti hanno provato per ore a farlo desistere dall'idea di suicidarsi, mentre il 49enne continuava a urlare a investigatori e soccorritori di non avvicinarsi alla bimba, minacciando in caso contrario di gettarsi nel vuoto.
Stanco, dopo ore passate a respingere i tentativi di accordo proposti da un mediatore dei carabinieri, ha dato uno sguardo in basso e ha visto i vigili del fuoco che si avvicinavano con il telone gonfiabile, vicino a dove giaceva il corpo della figlia. Si è quindi lanciato nel vuoto di faccia nonostante le urla dei presenti, indicano alcune persone presenti sul luogo all'agenzia di stampa italiana Ansa. In precedenza aveva invocato più volte perdono, chiedendo delle condizioni della bambina, ma non permettendo ai soccorritori di avvicinarsi al corpo.
La vicenda, ancora confusa, sarebbe comunque collegata alla morte della moglie dell'uomo deceduta in ospedale dopo essere caduta dal balcone al secondo piano della sua abitazione a Chieti. Tra le ipotesi al vaglio degli inquirenti di Pescara anche quella che il 49enne possa aver avuto un ruolo nella morte della moglie.
