I minorenni, affidati a centri nello Stato di Sonora, sono stati venduti a cittadini privati, alcuni di loro statunitensi, dai funzionari che dovevano proteggerli
CITTÀ DEL MESSICO - Almeno 22 bambini che erano stati affidati a centri pubblici per minorenni vulnerabili nello Stato di Sonora, nel Nordest del Messico, sono stati venduti a cittadini privati, alcuni di loro statunitensi, dai funzionari che dovevano proteggerli. Lo rende noto un rapporto dell'Ombudsman federale.
Secondo informazioni della polizia, che ha arrestato 16 persone legate a questo traffico di esseri umani, le vendite sono avvenute fra il 2009 e il 2015, e i responsabili sono funzionari dell'amministrazione del governatore Guillermo Padrés, arrestato lo scorso 11 novembre, imputato di frode fiscale, malversazione di fondi pubblici e associazione a delinquere.
Secondo informazioni diffuse dalla Commissione Nazionale per i Diritti Umani (Cidh) per i bambini - provenienti da famiglie povere o lasciati alla cura dello Stato da madri tossicodipendenti - si pagava fra 4 e 8 mila dollari, ma in determinate circostanze il prezzo poteva raggiungere anche i 20 mila dollari.
Nel suo rapporto, l'ufficio dell'Ombudsman sottolinea che sono almeno 680 i minorenni di cui si sono perse le tracce dopo il loro passaggio attraverso le strutture pubbliche di Sonora, per cui il numero di bambini venduti potrebbe essere molto più alto.