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EGITTOAttacco nel Sinai: «Il sangue copriva il centro della moschea e i bagni»

25.11.17 - 13:02
Sono 305 i morti di cui 27 bambini. I terroristi erano tra 25 e 30 «elementi takfiri» armati fino ai denti. Stato d'allerta al massimo livello dopo la strage
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Attacco nel Sinai: «Il sangue copriva il centro della moschea e i bagni»
Sono 305 i morti di cui 27 bambini. I terroristi erano tra 25 e 30 «elementi takfiri» armati fino ai denti. Stato d'allerta al massimo livello dopo la strage

IL CAIRO - Nell'attacco alla moschea di Al Rawdah nel Sinai settentrionali, i terroristi hanno dapprima accerchiato il luogo di culto sparando da porta e finestre e poi hanno proseguito la mattanza all'interno: lo ha confermato, fornendo dettagli, la procura generale egiziana in un comunicato che ricostruisce l'attacco che ha causato 305 morti e 128 feriti.

«Iniziata la preghiera», precisa il comunicato, «i fedeli sono rimasti sorpresi di vedere» tra i i 25 e i 30 «elementi takfiri» (termine con cui in Egitto di indicano i terroristi islamici) prendere «posto davanti alla porta e alle 12 finestre della moschea».

«Quelli che avevano armi automatiche hanno aperto il fuoco sui fedeli», riferisce ancora il comunicato. «I testimoni hanno dichiarato di aver udito forti esplosioni l'esterno della moschea seguito dall'accesso» nella moschea, «di diverse persone»: «alcune a volto coperto, altre no, con folti capelli e barbe, e armi automatiche».

I terroristi «hanno dato fuoco a sette vetture di fedeli parcheggiate davanti alla moschea», precisa ancora la Procura che, citando ancora "i testimoni" scrive: «portavano un'uniforme simile a quelle militari» per quanto riguarda «i pantaloni» ma con «t-shirt nera».

«Hanno aperto il fuoco contro i fedeli alla cieca durante la preghiera del venerdì» e «il sangue copriva il centro della moschea e i bagni», riferisce ancora la nota.

I terroristi avevano la "bandiera dell'Isis" - Intanto, secondo la Procura generale egiziana che cita il Dipartimento della sicurezza del Sinai settentrionale, i terroristi che hanno colpito la moschea avevano la "la bandiera" dell'Isis.

Sempre secondo la Procura erano «in un numero tra 25 e 30» e sono arrivati «a bordo di cinque vetture 4x4». Uno portava una bandiera su cui era scritto «Testimonio che non c'è divinità se non Dio e testimonio che Maometto è il Suo Messaggero», aggiunge la nota riferendosi alla «Shahada», la testimonianza di fede dell'islam fatta propria dai terroristi.

Stato d'allerta al massimo livello dopo la strage - Il ministero dell'Interno egiziano ha aumentato lo stato d'allerta «al più alto livello in tutti i governatorati» egiziani dopo l'attacco alla moschea nel Sinai settentrionale. Lo riferisce l'agenzia Mena citando «fonti della sicurezza».

Misure rafforzate sono state prese attorno a «luoghi di culto, edifici importanti e vitali», commissariati di polizia, «dipartimenti di sicurezza, luoghi di raduno, cinema, teatri, ministeri», rappresentanze diplomatiche, autostrade, «accessi a città», scrive ancora la Mena.

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