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EGITTOStrage in moschea: 235 morti e 109 feriti

24.11.17 - 15:39
L'attentato è stato condotto prima con una bomba all'interno del luogo di culto, poi con spari sui fedeli che fuggivano dopo l'esplosione. Il bilancio è ancora provvisorio
Keystone
Strage in moschea: 235 morti e 109 feriti
L'attentato è stato condotto prima con una bomba all'interno del luogo di culto, poi con spari sui fedeli che fuggivano dopo l'esplosione. Il bilancio è ancora provvisorio

IL CAIRO - Un attentato contro una moschea nel nord del Sinai ha provocato più di 150 morti. L'attacco è stato condotto piazzando una «bomba all'interno» del luogo di culto e sparando sui fedeli che fuggivano dopo l'esplosione. «235 morti e 109 feriti fino ad ora»: è il bilancio provvisorio secondo un comunicato della Procura generale egiziana ricevuto al Cairo.

«Nel quadro delle indagini condotte dalla Procura generale sull'attentato contro la moschea di Al Rawdah nella regione di Bir al-Abd, nel governatorato del Sinai, che ha fatto 235 morti e 109 feriti fino ad ora, il procuratore generale, consigliere Nabil Sadek, ha ordinato che un grande pool» di inquirenti «vada negli ospedali per interpellare i feriti e ascoltare le testimonianze al fine di apprendere come ha avuto luogo questo attentato», è scritto nel comunicato della procura.

La moschea attaccata si trova in un piccolo centro, Bir El Abd, e i fedeli «sono stati presi di mira da terroristi che li aspettavano davanti alla porta», hanno precisato all'agenzia italiana Ansa fonti che preferiscono restare anonime.

La moschea colpita è frequentata dalla tribù Al-Sawarka, la maggiore del nord del Sinai. La tribù aveva annunciato la propria partecipazione alla lotta contro l'Isis a fianco dell'esercito nel maggio dell'anno scorso.

Concentrato soprattutto nell'angolo nord-est del Sinai, al confine con la Striscia di Gaza, da oltre quattro anni e mezzo è in corso un conflitto a bassa intensità tra forze di sicurezza egiziane e terroristi dello Stato islamico. A combattere sono gli ex "Ansar Beit el-Maqdes", i "Partigiani di Gerusalemme", il principale gruppo jihadista egiziano basato nella penisola e ribattezzatosi "Stato del Sinai" nel quadro di un'alleanza-affiliazione con l'Isis annunciata nel novembre 2014.

«La situazione là sta migliorando, giorno dopo giorno», aveva sostenuto il presidente egiziano Abdel Fattah Al Sisi l'8 novembre scorso ribadendo che i terroristi sono nascosti solo in una «zona che rappresenta l'1 o 2%» del territorio complessivo della penisola del Sinai.

Raid - Le forze aeree egiziane stanno conducendo raid sulle postazioni jihadiste vicino al villaggio di Rawda dove è stato compiuto l'attentato, in quella che viene chiamata "Operazione Vendetta per i martiri". Lo riferisce al Arabiya.

Dopo l'attacco, il presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi aveva annunciato una risposta militare "con forza brutale".

Le reazioni:

Il dolore del presidente - «La tristezza e il dolore che provano ora gli egiziani non sarà vano»: è il primo commento del presidente egiziano Abdel Fattah Al Sisi sull'attacco alla moschea di Al Rawdah nel Sinai settentrionale. Lo si legge in sovrimpressione sugli schermi della Tv di Stato di sole notizie Nile News. «Gli egiziani trarranno da questo dolore la volontà di affrontare il terrorismo», è l'altra frase attribuita al presidente dall'emittente.

«Risponderemo con forza brutale» - In un breve discorso televisivo rivolto alla nazione dopo l'attacco alla moschea nel Sinai settentrionale, il presidente egiziano Abdel Fattah Al Sisi - con implicito riferimento all'Isis - ha annunciato che «le forze armate risponderanno con forza brutale a questo gruppuscolo». «Questo attentato non fa altro che renderci che più solidi, più forti e più uniti nella nostra lotta contro il terrorismo», ha detto ancora il capo di Stato egiziano.

Israele accanto all'Egitto nella «guerra al terrorismo» - Israele «è spalla a spalla con l'Egitto, altri paesi della regione e del mondo nella guerra contro il terrorismo radicale islamico». Lo ha twittato il ministro dei trasporti israeliano Yisrael Katz (Likud), che ha inviato «le proprie condoglianze alle famiglie delle dozzine di persone uccise nell'attacco terroristico alla moschea nel Sinai». In un altro tweet in ebraico, Katz ha denunciato che «l'Islam radicale compisce indiscriminatamente assassinando anche musulmani. È tempo di formare un fronte regionale contro il terrorismo sciita iraniano e il sunnita Stato Islamico». Anche il ministro Naftali Bennett, leader di «Focolare ebraico» partito di destra religioso, ha denunciato che «l'attacco terroristico omicida testimonia il fatto che un nuovo ordine mondiale si sta creando intorno a noi nel quale la distinzione è tra i sostenitori del terrorismo come l'Iran e l'Isis e quelli a supporto dell'umanità».

Al-Azhar, il più influente centro teologico e universitario dell'islam sunnita, basato al Cairo, ha condannato l'attentato.

Anche Trump su Twitter - Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump in un tweet ha definito un attacco «orribile e vile» l'attentato contro una moschea del Sinai in Egitto, che ha causato oltre 200 morti.

Putin: «Crimine scioccante, terroristi disumani» - «L'uccisione di civili nel corso di una funzione religiosa è un atto scioccante per crudeltà e cinismo: una volta di più si dimostra che i terroristi sono privi di moralità umana». Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin in un telegramma di condoglianze inviato al presidente egiziano Al-Sisi in seguito all'attentato del Sinai. Lo fa sapere il Cremlino - riporta Interfax - che sottolinea come Putin si sia detto pronto a «incrementare la cooperazione con l'Egitto, paese amico, nella sua lotta contro il terrorismo interno».

May:  «Inorridita» -  Theresa May si dice «inorridita per l'esecrabile attacco contro una moschea nel nord del Sinai». Lo si legge in un un tweet di solidarietà nel quale la premier britannica esprime «le condoglianze» del suo governo e del Regno Unito verso «tutti coloro che in Egitto sono stati colpiti da questo atto malvagio e vile».

Johnson: «Attentato barbaro» - Di attentato «barbaro» ha poi parlato dai microfoni di SkyNews il ministro degli Esteri di Londra, Boris Johnson, rilanciando un appello all'unità della comunità internazionale contro il terrorismo.
 
Tel Aviv commemora la strage - L'edificio del comune di Tel Aviv, nella centralissima piazza Kikar Rabin, si è illuminato nel pomeriggio con i colori della bandiera egiziana in onore dei morti caduti nell'attentato alla Moschea nel Sinai. «Un attacco orripilante in Egitto - ha scritto su twitter il sindaco di Tel Aviv Ron Huldai - Inviamo le nostre condoglianze ai nostri amici al di là del confine e illuminiamo il palazzo del Comune in loro onore».


 
 


 

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