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SIRIALe menti degli attentati in Turchia fuggite da Raqqa

20.11.17 - 11:59
Lo sostengono fonti dell'intelligence di Ankara
Keystone / AP
Le menti degli attentati in Turchia fuggite da Raqqa
Lo sostengono fonti dell'intelligence di Ankara

DAMASCO - Tra i militanti dell'Isis evacuati da Raqqa ci sarebbero anche 2 figure di spicco dell'organizzazione jihadista, accusate di aver ordinato alcuni dei più letali attacchi degli ultimi anni in Turchia.

Lo sostengono fonti dell'intelligence di Ankara, citate da Hurriyet, secondo cui il cosiddetto "emiro" Ilhami Bali e Mustafa Dokumaci sarebbero tra le centinaia di jihadisti fuggiti durante l'assedio all'ex capitale dell'Isis in Siria grazie al presunto accordo con le milizie delle Forze democratiche siriane (Sdf) a guida curda, con l'avallo di Stati Uniti e Gran Bretagna, rivelato la scorsa settimana da un'inchiesta della Bbc.

Secondo Ankara, Bali è la mente di numerosi attentati, tra cui quelli del 2015 a Suruc, in cui morirono 34 persone, e alla stazione di Ankara, dove le vittime furono più di 100. Dokumaci è invece ritenuto a capo della cellula Isis di Adiyaman, nel sud-est della Turchia, di cui facevano parte i jihadisti autori degli attacchi di Suruc e Ankara. Sui 2 leader del sedicente Stato islamico pende una taglia di 4 milioni di lire turche (quasi 900 mila euro).

Sin dall'inizio, la Turchia si è opposta con forza al sostegno Usa ai curdi siriani nella lotta all'Isis.

Militanti tra gli sfollati - Miliziani dell'Isis stanno cercando di infiltrarsi a Baghdad mescolandosi alle migliaia di sfollati che stanno tornando nelle regioni intorno alla capitale dopo esserne fuggiti a causa della guerra con lo Stato islamico negli ultimi tre anni. Lo ha detto il comandante della regione militare della capitale, generale Jalil al Rubai.

Sono oltre 5'000 le famiglie che recentemente hanno fatto ritorno in queste regioni, secondo dati forniti dallo stesso alto ufficiale.

«I terroristi di Daesh stanno usando questa situazione per cercare di entrare nella capitale e nelle aree circostanti - ha aggiunto Rubai - e i servizi di sicurezza hanno fatto finora fallire centinaia di questi tentativi grazie ad un'attenta prevenzione dell'Intelligence».

Secondo il generale, tali tentativi sono avvenuti specialmente a partire da Tarmiya, una località 45 chilometri a nord di Baghdad, vicina alle province di Salahuddin e Diyala, nelle quali la presenza dei jihadisti dell'Isis è stata diffusa negli ultimi anni.

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