Cerca e trova immobili

REGNO UNITOQuattro militari arrestati per terrorismo

05.09.17 - 13:32
Legati a un gruppo neonazista, preparavano attentati
Quattro militari arrestati per terrorismo
Legati a un gruppo neonazista, preparavano attentati

LONDRA - Una macchia di vergogna si addensa sulle divise dell'esercito di Sua Maestà. Quattro militari britannici, tutti in servizio attivo, sono stati arrestati con l'accusa di essersi associati a un gruppo dell'estrema destra inglese più violenta, ispirato ai deliri neonazisti, e d'aver pianificato imprecisati "atti terroristici" con altri complici.

La notizia è deflagrata oggi sui media del Regno, resa pubblica dallo stesso ministero della Difesa. I quattro non sono stati individuati per ora con nome e cognome. Si sa che hanno fra i 22 e i 32 anni di età e che sono originari di Birmingham, Ipswich e Northampton, in Inghilterra, e di Powys, in Galles.

Il sospetto della polizia della regione delle West Midlands, dove si trova la base in cui il quartetto era al momento di stanza, fa riferimento a legami organici con la National Action, formazione ultrà dichiarata fuori legge l'anno scorso dall'Home Office, il ministero dell'Interno. Un gruppo bollato fra l'altro come antisemita e omofobo, ma che stando alle indagini attuali pare fosse ormai pronto a fare un 'salto di qualità criminale', di natura propriamente terroristica.

I quattro soldati sono stati dapprima interrogati in caserma e quindi rinchiusi in camera di sicurezza in una stazione della polizia, dopo le perquisizioni di rito. Nessuno dei presunti progetti di attentato era comunque in fase operativa, hanno precisato fonti investigative, sottolineando il lavoro preventivo d'intelligence condotto per sventare il pericolo e aggiungendo che la sicurezza pubblica non è mai stata concretamente a rischio. In ogni caso tutti gli arrestati, civili o militari, sono indagati nel quadro del Terrorism Act, la legge nazionale sul terrorismo del 2000, in quanto membri di un'associazione sovversiva "vietata": ora possono andare incontro a una decina d'anni di prigione.

L'anno scorso la ministra dell'Interno, Amber Rudd, aveva annunciato del resto la messa al bando della National Action paragonandola per slogan e 'ideologia' alla famigerata Gioventù Hitleriana della Germania nazista. E ne aveva ribadito il carattere "virulentemente razzista, antisemita e omofobo". Registrata a partire dal 2013, e con sezioni aperte in giro per il Regno Unito, la formazione aveva reclutato da subito giovani teste rasate e, stando ai rapporti di polizia, promosso inizialmente "provocazioni di strada ed espedienti per intimidire le comunità locali".

Un portavoce delle forze armate ha rivendicato intanto il sostegno dato dai comandi militari all'indagine e la volontà di continuare a collaborare con gli inquirenti. Ma l'imbarazzo resta, e si allarga al Paese intero. Un Paese che allinea fra le sue glorie quella d'aver combattuto vittoriosamente contro il nazifascismo e in cui tuttavia talune simpatie per l'estrema destra più brutale hanno radici profonde: da quelle di una parte dell'establishment degli anni '30 (re Edoardo VIII incluso), a quelle odierne di certi ambienti marginali (ma non irrilevanti) dell'Inghilterra profonda postindustriale.

Realtà che hanno persino partiti di riferimento e hanno trovato nuovi spazi di manovra nel clima talora intossicato della campagna per il referendum sulla Brexit del 2016. Come dimostra il caso di Tommy Mair, figura solitaria, ma attratta a sua volta dalla galassia nazistoide, che l'anno scorso uccise con ferocia nello Yorkshire, al grido di 'Britain First', la deputata laburista Jo Cox, paladina dei rifugiati e dell'integrazione europea. Un 'eroe', Mair, nei post dei covi online vicini alla National Action e nella retorica degenerata dei 4 militari-skinhead.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE