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Un portavoce del ministero degli Esteri punta il dito contro gli Stati Uniti: «Non si tiene conto del nostro diritto di autodifesa»
PYONGYANG - La Corea del Nord respinge «con decisione» la condanna del Consiglio di Sicurezza dell'Onu sul missile Hwasong-12 lanciato martedì che «sfacciatamente» non tiene conto del «diritto all'autodifesa di uno Stato sovrano».
Un portavoce del ministero degli Esteri, attraverso la Kcna, punta il dito contro gli Usa osservando che il missile è solo «un assaggio» delle risposte alle manovre congiunte Ulji Freedom Guardian tra Seul e Washington e un significativo preludio contro Guam, «la base di prima linea per l'invasione».
Gli Stati Uniti «hanno negato le misure proattive messe in campo dalla Corea del Nord allo scopo di disinnescare le tensioni estreme e hanno agito con imprudenza», aggiunge il portavoce.
Un esito che «è un'altra lezione appresa dalla Corea del Nord» secondo cui «solo le azioni parlano agli Usa, non le parole rispettose. Le rivoluzionarie forze armate della Dprk devono condurre molti lanci ancora di missili balistici avendo per target il Pacifico puntando a modernizzare e ad aumentare ulteriormente l'efficienza al combattimento delle sue forze strategiche».
