Cerca e trova immobili
TRIPOLI - La Guardia costiera libica ha intercettato la scorsa notte un'imbarcazione con 464 migranti a bordo, che sono stati riportati sulla terraferma.
Si tratta, secondo quanto si è potuto apprendere, di un nuovo intervento della Guardia costiera di Zawia, il distaccamento che risulta finora più attivo nel contrasto al traffico di migranti.
A capo della Guardia costiera di Zawia vi è un personaggio controverso: il giovane tenente Abdulrahman Milad, detto Bijia, rampollo di una delle tribù che controllano quell'area e fratello di un capitano della polizia rimasto ucciso negli scontri durante la guerra civile anti Gheddafi, considerato una sorta di eroe della rivoluzione.
Anche i media si sono occupati di Bijia per i metodi "sbrigativi" usati con i migranti e per le sospette collusioni con i trafficanti. C'è anche chi lo ha indicato come il boss della tratta di esseri umani in quella zona della Libia, accuse che finora non hanno avuto riscontro.
«Sta di fatto, però - dice all'agenzia di stampa italiana Ansa una fonte che si occupa del dossier migranti - che il suo distaccamento è uno dei pochi gruppi della Guardia Costiera della Difesa Libica, se non l'unico, che svolge un'azione incisiva nel contrasto. I barconi che vengono intercettati dai suoi uomini sono numerosi».
