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VENEZUELADeputati dell'opposizione aggrediti davanti all'Alta Corte

31.03.17 - 08:06
I parlamentari volevano protestare contro la sentenza del Tsj, allineato sulle posizioni del governo di Nicolas Maduro, che si è attribuito i poteri dell'Assemblea Nazionale
Keystone
Deputati dell'opposizione aggrediti davanti all'Alta Corte
I parlamentari volevano protestare contro la sentenza del Tsj, allineato sulle posizioni del governo di Nicolas Maduro, che si è attribuito i poteri dell'Assemblea Nazionale

CARACAS - Un gruppo di deputati oppositori è stato aggredito da militari della Guardia Nazionale e membri di gruppi irregolari pro governativi mentre tentavano di avvicinarsi alla sede del Tribunale Supremo di Giustizia (Tsj), nel centro di Caracas.

I parlamentari volevano protestare contro la sentenza del Tsj, allineato sulle posizioni del governo di Nicolas Maduro, che si è attribuito i poteri dell'Assemblea Nazionale.

Unità antisommossa della Guardia Nazionale hanno però impedito loro di avvicinarsi alla sede del Tsj, mentre i militanti chavisti li attaccavano con pietre e bastoni.

Juan Requesens, deputato del partito Unità Democratica, ha detto alla stampa che "siamo venuti a restituire al Tribunale la sua sentenza, perché non abbiamo nessuna intenzione di rispettarla, perché viola la Costituzione del nostro Paese", poco prima di essere malmenato dai militanti filogovernativi.

"Un autocolpo di Stato" - Il segretario generale dell'Organizzazione degli Stati Americani (Osa), Luis Almagro, ha denunciato che a Caracas è in atto un "autocolpo di Stato perpetrato dal regime venezuelano contro l'Assemblea Nazionale".

"Ciò che avevamo previsto si è verificato: il Tribunale Supremo di Giustizia (Tsj) ha emesso due decisioni in cui si toglie l'immunità parlamentare ai deputati dell'Assemblea e, in palese contraddizione con le disposizioni della Costituzione, questo organismo si attribuisce le funzioni del Parlamento", ha detto Almagro, in un comunicato.

Il segretario dell'Osa ha lanciato un appello ai leader del continente, perché reagiscano a quanto avviene a Caracas, giacché "assumersi la responsabilità del ristabilimento della democrazia è un lavoro per tutti: è ora di lavorare uniti in questo emisfero".

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