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Era un amico del fratello della vittima. Non c'è solo il profilo genetico a condurlo nel mirino degli inquirenti
PAVIA - La procura di Pavia ha accolto l'esposto della mamma di Alberto Stasi e, nell'aprire una nuova inchiesta sulla morte di Chiara Poggi, ha indagato un amico del fratello della vittima le cui tracce di dna, secondo un perizia della difesa, sarebbero state trovate sotto le unghie di Chiara. È quanto scrive il Corriere della Sera sulla propria pagina online.
Stasi sta scontando 16 anni di reclusione per omicidio.
Il nuovo indagato frequentava l’abitazione di via Pascoli 8 e spesso si muoveva in bicicletta.
Ad incastrarlo non ci sarebbe soltanto la «prova» del dna. Il giovane era già stato interrogato ben due volte dai carabinieri, una pochi giorni dopo il delitto e l’altra l’anno successivo. All'epoca aveva fornito un alibi «solido», ma che presenterebbe anomalie e incongruenze.
Avrebbe infatti mentito sui propri movimenti. E chi ha dato un'occhiata al suo incarto lamenta l'assenza di verifiche che sarebbero invece dovute scattare nell’immediatezza. Ora, però, nuovi e pesanti elementi arriverebbero anche da un’intensa attività tecnica sui cellulari.
Oltre alla «prova» del dna vi sono altri elementi che portano il nuovo indagato nel mirino degli inquirenti. Il giovane, infatti, ha lo stesso numero di scarpa (misura tra il 42 e il 42,5) dell’impronta rinvenuta sul pavimento insanguinato di Garlasco. C'è ppoi l'elemento della bici, che usava per muoversi e che era stata notata all’esterno dell’abitazione (non è ovviamente dato sapere se quelle e se la sua) , nel periodo compreso tra le 9.23 e le 10.20 di quel 13 agosto.
Chiara fu uccisa tra le 9.12 e le 9.35, un orario quest’ultimo che ancora vedeva Stasi a casa sua, intento a scrivere al computer. Fu lui a scoprire il cadavere dell’ex fidanzata alle 13.50 e a chiamare i soccorsi.
