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RUSSIAPutin e il gas: «North Stream è un progetto commerciale»

20.06.16 - 14:46
Putin e il gas: «North Stream è un progetto commerciale»

MOSCA - Il North Stream "non è alternativo" alla rotta meridionale di approvvigionamento del gas russo all'Europa - il gasdotto tra l'altro potrebbe un giorno raggiungere anche il Regno Unito, "interesse" in questo senso è stato espresso a livello tecnico di esperti - e "non è" un progetto "politico" ma unicamente "commerciale".

È, secondo quanto si apprende, ciò che ha detto il presidente russo Vladimir Putin a margine del forum di San Pietroburgo spiegando la strategia energetica della Russia in quanto Paese fornitore.

Putin ha sottolineato che lo Stato ha pochissima influenza su quanto accade alla rotta nord e ha ribadito che non è stata la Russia ad affossare South Stream ma il Parlamento europeo prima e la Commissione poi a giudicare il progetto non conforme alle necessità europee, "ordinando" quindi alla Bulgaria di fermare i lavori.

Putin ha ricordato poi che le trattative per il raddoppio del North Stream si sono tenute più o meno "in contemporanea" con il dossier South Stream e la faccenda è stata chiusa prima che il progetto rotta-sud venisse bloccato: perché i Paesi interessati al gasdotto meridionale "non hanno lottato" quando era il momento di farlo? "Non dico che avrebbero dovuto comportarsi in modo aggressivo, ma si sarebbero dovuti rivolgere alla Commissione europea e spiegare quanto questo progetto fosse importante per loro", è stato il ragionamento di Putin.

La Russia, ad ogni modo, continua ad avere interesse verso il South Stream, anche come metodo per diversificare l'accesso al gas russo in Europa e aggirare il "monopolio" ucraino sulle rotte d'ingresso. "Quando qualcuno ha il completo controllo di qualcosa tra le mani inizia ad abusarne", ha detto Putin. Quando dunque l'Ucraina capirà che "non ha il diritto" di controllare l'accesso del gas all'Europa e smetterà di usare i gasdotti come arma di "ricatto", Mosca e Kiev torneranno ad avere un "normale" e semplice "rapporto d'affari". A riprova che la Russia non ha intenzioni rapaci in questo senso, Putin ha ricordato che al tempo della presidenza di Kuchma Mosca aveva proposto la creazione di un consorzio internazionale, con "partner europei", per "mantenere ed espandere" la rete di gasdotti in Ucraina e un'intesa era stata persino firmata, salvo poi finire nel "cestino".

In sintesi: la Russia è un fornitore di energia responsabile - "non abbiamo interrotto la fornitura alla Turchia nonostante i problemi politici" - e pragmatico - "se Kiev ci proponesse un progetto sicuro ed efficiente dal punto di vista economico per il passaggio del gas noi lavoreremmo con loro" - che si muove secondo i principi della domanda e dell'offerta. Il North Stream marcia a gonfie vele perché la Germania "ha rinunciato al nucleare" e dovrà rimpiazzare la produzione di energia con una fonte altrettanto stabile.

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