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ISLANDA/CILEPanama Papers: trema il premier islandese

05.04.16 - 14:37
In Cile si dimette il presidente di Transparency
Panama Papers: trema il premier islandese
In Cile si dimette il presidente di Transparency

REYKJAVIK - Il premier islandese Sigmundur Gunnlaugsson ha dichiarato che convocherà elezioni anticipate se passerà il voto di sfiducia al suo governo presentato dalle opposizioni dopo la bufera dei Panama Papers.

"Se non avrà il sostegno del Partito per l'Indipendenza (partner nella coalizione) mi dimetterò", ha spiegato secondo la Bbc il premier che ha trascorso la mattinata in un incontro con il ministro delle Finanze e leader del partito Bjarni Benediktsson.

Secondo fonti di stampa, il primo ministro sarebbe in queste ore a colloquio con il presidente della Repubblica.

Cile, si dimette il presidente di Transparency -  Il presidente di Chile Trasparencia, filiale cilena di Transparency International, Gonzalo Delaveau, si è dimesso dal suo incarico dopo che i documenti dei Panama Papers hanno rivelato che il suo nome compare in circa 200 società offshore create dallo studio legale panamense Mossack Fonseca.

Delevau - che era presidente ad interim dell'organizzazione, con un mandato che scadeva fra pochi giorni - ha detto alla stampa che "siccome mi rimaneva solo una settimana nell'incarico e comunque non posso andare avanti nemmeno come direttore, perché il danno all'immagine di questa istituzione è ormai fatto, credo sia meglio che mi metta da parte".

Gli archivi della Mossack Fonseca indicano che nelle società offshore costituite nel paradiso fiscale centroamericano Delaveau era socio, tra l'altro, di Hernan Buchi, proprietario del principale giornale cileno, El Mercurio, nonché ex ministro del Tesoro di Augusto Pinochet.

Implicati imprenditori vicini ai Kirchner - Lo studio legale Mossack Fonseca, al centro delle rivelazioni dei cosiddetti Panama Papers, ha cercato di ostacolare le inchieste giudiziarie in corso nello stato americano di Nevada sulle attività di Lazaro Baez e Cristobal Lopez, due imprenditori argentini molto vicini a Nestor e Cristina Kirchner.

Il quotidiano conservatore La Nacion - che fa parte del pool di testate che ha esaminato i Panama Papers - rivela oggi che Mossack Fonseca ha cercato di eliminare ogni traccia delle attività di Baez e Lopez nella sua filiale di Nevada, MF Corporate, quando la giustizia americana stava indagando sui due argentini.

Lazaro Baez è un ex banchiere della Patagonia che si è visto attribuire l'80% delle opere pubbliche nella provincia che governava Nestor Kirchner, e che è stato socio commerciale della coppia presidenziale.

Attualmente è sotto inchiesta per riciclaggio ed evasione fiscale, dopo la diffusione di un video shock nel quale si vedeva suo figlio contare 3 milioni di dollari in contanti in una finanziaria sospettata di attività illegali.

Cristobal Lopez, da parte sua, è sotto inchiesta per evasione fiscale, dopo che si è scoperto che non ha pagato durante anni imposte sui carburanti e contributi sociali per i suoi lavoratori, usando questi "risparmi" per costruire un impero mediatico che appoggiava la gestione dei Kirchner.

Labour chiede indagine su Cameron - L'opposizione laburista alza la voce e pretende "un'inchiesta indipendente" sui nomi britannici - fra cui la famiglia Cameron e vari notabili Tory - inclusi nella lista dei ricchi e potenti che secondo 'Panama Papers' avrebbero occultato ricchezze in paradisi offshore.

"Il premier deve fare chiarezza", ha intimato il leader del Labour, Jeremy Corbyn, citato dalla Bbc, sfidando il governo conservatore a imporre un controllo fiscale diretto sui territori britannici d'oltre mare.


 

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