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BAGHDAD - Diciotto mesi per mettere in sicurezza la diga di Mosul, quella che gli americani definiscono già da dieci anni "la più pericolosa al mondo". È quanto prevede il contratto, del valore di 273 milioni di euro, firmato oggi a Baghdad dalla società italiana Trevi con il governo iracheno.
L'accordo, hanno sottolineato fonti nella capitale irachena contattate dall'ANSA, non indica una data precisa per l'inizio dei lavori. Secondo il portavoce dell'esecutivo iracheno, Saad al Hadithi, l'intervento dovrà cominciare "il più presto possibile", visti i rischi per una tenuta dell'impianto più volte sottolineati da esperti e militari americani, secondo i quali un crollo della diga potrebbe causare perdite gigantesche in vite umane, con un numero di vittime stimate tra mezzo milione e un milione e mezzo.
Prima di avviare i lavori, tuttavia, saranno necessari una serie di passaggi preparatori. Primo fra tutti l'accordo con il governo di Baghdad per permettere il dispiegamento di quasi 500 militari italiani a protezione del cantiere.
La diga, infatti, è situata 35 chilometri a nord di Mosul, la 'capitalè irachena dell'Isis, e la linea del fronte tra le forze curde dei Peshmerga che ora la controllano e i jihadisti dello Stato islamico si trova a non più di una ventina di chilometri. Nell'agosto del 2014 l'Isis riuscì ad impadronirsi per alcune settimane dell'impianto.
