Mentre otto vittime chiedono un incontro con il Papa, la Chiesa australiana finisce in tribunale
CITTÀ DEL MESSICO / SYDNEY - Il mondo ecclesiastico è scosso dagli scandali dovuti ai numerosi casi di pedofilia che stanno emergendo tra i rappresentanti della chiesa cattolica. Casi che spuntano da tutte le parti del mondo.
Un gruppo di otto vittime di abusi da parte di sacerdoti, per fare un esempio, ha chiesto di poter avere un incontro con il Papa, che fra qualche giorno sarà in visita in Messico. A chiedere formalmente l'incontro è stato Joaquin Aguilar Mendez, dirigente della "Rete di sopravvissuti agli abusi di sacerdoti" (Snap).
Tra le otto vittime (provenienti da Oaxaca, San Luis Potosí e dalla capitale) c'è lo stesso Aguilar, che ha subito abusi da bambino da parte del sacerdote Nicolas Aguilar Rivera, dello stato di Puebla, protagonista - ricordano i media - di quello che è considerato come il caso documentato di pedofilia più grave nel paese.
Un'altra vittima di abusi che vorrebbe avere un incontro con il Papa, aggiunge la stampa, è Jesús Romero Colín. I nomi delle altre vittime non sono stati diffusi, ha precisato il dirigente di Snap, sottolineando che l'intenzione del gruppo è quella di incontrare il Papa "come vittime" più che come rappresentanti Snap: "La nostra "rete" si è dedicata non solo a criticare ma anche ad essere propositivi. Continueremo a bussare le porte" per avere il colloquio, ha d'altro lato concluso Aguilar Mendez.
Casi in Australia - Il cardinale George Pell, già arcivescovo di Melbourne e poi di Sydney e ora prefetto della Segreteria per l'Economia del Vaticano, deporrà invece sui fatti di pedofilia dei quali è stata accusata la Chiesa australiana. La deposizione è attesa a partire dal 29 febbraio e il cardinale potrà testimoniare per videoconferenza da Roma davanti alla Commissione d'inchiesta, perché troppo malato per recarsi in Australia e testimoniare di persona.
Si tratta di un momento molto atteso, considerato il ruolo di primo piano di Pell in Vaticano. In passate udienze il prelato è stato nominato più volte da vittime di pedofilia, secondo cui avrebbe ignorato e anche coperto per decenni abusi commessi da sacerdoti, permettendone il trasferimento da una parrocchia all'altra. Asserzioni che Pell ha più volte respinto.
Ma la questione pedofilia scuote anche la Commissione pontificia istituita ad hoc. Oggi in un lungo rapporto sintetizza il lavoro fatto e annuncia le possibili proposte da sottoporre al Papa, dalla richiesta di ricordare a tutte le autorità della Chiesa l'importanza di "una risposta diretta alle vittime" all'istituzione di una Giornata Universale di Preghiera, fino al sito web per "condividere le "buone norme" per la tutela dei minori nel mondo".
Resta però di sfondo la polemica sull'uscita del membro laico Peter Saunders, da ragazzo vittima di abusi. "Non è suo compito - ha ribadito oggi parlando della Commissione il direttore della sala stampa vaticana, padre Federico Lombardi - discutere e approfondire i casi singoli". Ma parlando con il giornale "The Irish Times", Saunders è stato molto critico con la Santa Sede e nega di aver lasciato il suo ruolo.
"L'unica persona che può cacciarmi via è il Papa", dice, ma poi critica lo stesso Bergoglio: "Avevo grandi speranze in Papa Francesco ma fino a questo momento non vedo grandi cambiamenti". E lo stesso Saunders, insieme a Juan Carlos Cruz, un cileno ex vittima di abusi, in questi giorni ha diffuso una lettera di cattolici cileni a Papa Francesco nella quale si chiede di rimuovere il vescovo di Osorno, mons. Juan Barros, colpevole, secondo le loro accuse, di aver coperto per anni i preti pedofili.
Dall'Italia invece tuonano le parole di don Fortunato Di Noto, fondatore e presidente dell'Associazione Meter: è "uno scandalo" - ha detto oggi a Radio Vaticana - il silenzio sulla pedofilia online da parte di stampa e istituzioni. Intanto il giudice per le indagini di Palermo Roberto Riggio ha concesso gli arresti domiciliari, presso la struttura romana in cui si stava sottoponendo a una cura, a don Roberto Elice, il sacerdote palermitano accusato di avere molestato tre minorenni quando era parroco nel capoluogo siciliano.