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ITALIASi finge il comandante generale della Guardia di Finanza per imbucarsi a una festa

05.01.16 - 13:50
Il millantatore ha ottenuto ingressi gratuiti per un party vip a Cortina d'Ampezzo, ma è stato beccato
Si finge il comandante generale della Guardia di Finanza per imbucarsi a una festa
Il millantatore ha ottenuto ingressi gratuiti per un party vip a Cortina d'Ampezzo, ma è stato beccato

CORTINA D'AMPEZZO - Chiede ed ottiene ingressi gratuiti ad una festa vip di Cortina d'Ampezzo per sé ed una decina di conoscenti sfruttando il nome del comandante generale della Guardia di Finanza (Gdf) italiana Saverio Capolupo ma a rovinargli i piani sono le stesse fiamme gialle del centro dolomitico.

Il millantatore, un odontotecnico romano, è indagato per sostituzione di persona e truffa aggravata dall'uso improprio del nome di un'autorità e la festa di San Silvestro, per gli inconsapevoli membri della sua comitiva, da gratuita come avrebbe dovuto essere, rilevano "Il Messaggero" e "Il Gazzettino", è costata il pagamento di un biglietto d'ingresso da 350 euro ciascuno.

A smascherare il tentativo di imbroglio sono stati i militari della Guardia di Finanza di Cortina d'Ampezzo il cui comandante, capitano Leonardo Landi, alla vigilia dell'evento, era stato contattato dagli organizzatori che avevano parlato della presenza a Cortina dei massimi vertici del Corpo per avere indicazioni sulle misure da adottare.

Poco dopo sarebbe giunta al sindaco di Cortina anche una telefonata di un sedicente appartenente alla segreteria del generale Capolupo con il quale si informavano le autorità locali dell'imminente arrivo dello stesso comandante, trasmettendo una lista di otto nominativi da considerare ospiti di riguardo.

Incrociando però i dati e verificando che nessuno dei nominativi apparteneva alle forze armate, il comando cortinese della Gdf ha scelto di organizzare un espediente per approfondire quello che aveva tutta l'aria di essere un imbroglio. Con un abbigliamento da bodyguard, i finanzieri hanno atteso l'arrivo nel locale dei primi ospiti del presunto millantatore e, alla fine, quando pure quest'ultimo è entrato, è stato invitato a fornire dettagli sulla sua identità ed il suo ruolo.

Due giorni dopo, di fronte ad un interrogatorio concordato con la Procura della Repubblica di Belluno, il millantatore ha ammesso le sue responsabilità, scagionando dal meccanismo tutti gli altri invitati, in prevalenza giunti dalla Capitale. I quali, venuti a conoscenza dell'insussistenza di ogni rapporto fra l'organizzatore della trasferta e il comandante generale della Guardia di Finanza italiana, non hanno potuto far altro che pagare il biglietto come tutti gli altri 500 ospiti del locale.

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COMMENTI
 

lo spiaggiato 8 anni fa su tio
Fortissimo il tipo... :-)

mgk 8 anni fa su tio
Ahah questo aprira uno studio qui
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