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RUSSIAÈ emergenza in Crimea, tre quarti della popolazione senza corrente

22.11.15 - 17:23
Il blackout è stato creato da un sabotaggio nella vicina Ucraina da cui viene importata l'energia elettrica
È emergenza in Crimea, tre quarti della popolazione senza corrente
Il blackout è stato creato da un sabotaggio nella vicina Ucraina da cui viene importata l'energia elettrica

MOSCA - La Crimea è rimasta al buio, messa in ginocchio da un sabotaggio alle linee elettriche nella vicina Ucraina da cui, nonostante l'annessione alla Russia, ancora importa quasi tutta l'energia di cui ha bisogno. E dove nazionalisti e attivisti tatari stanno cercando di impedire ai tecnici di riparare le linee, interrotte da cariche esplosive che hanno abbattuto i tralicci.

"La Crimea è completamente tagliata fuori" ha dichiarato il presidente dell'ente Crimea Energia, Viktor Plakida, all'agenzia Itar Tass. "La natura del danno dimostra che è la conseguenza di cannoneggiamento o dell'uso di ordigni esplosivi", ha dichiarato la compagnia energetica statale ucraina Ukrenergo, che ritiene di poter riparare il danno in quattro giorni.

Sempre a Kiev, il ministro per l'Energia, Volodimir Demchishin, ha detto che l'interruzione ha lasciato senza corrente anche due distretti della regione ucraina di Kherson, dove il sabotaggio è stato compiuto. Ma quasi 24 ore dopo che le esplosioni e l'interruzione di tutte le quattro linee dell'alta tensione che varcano il confine, tre quarti della penisola - pari a 1,6 dei suoi 2 milioni di abitanti - sono ancora senza elettricità.

Ed è stato decretato lo stato d'emergenza. Anche se le autorità dicono che la messa in funzione di generatori mobili di emergenza a gas assicura il rifornimento essenziale alle tre cittadine di Simferopoli, Yalta e Saki. Ma anche domani gli ucraini non andranno a lavorare, come ha dichiarato oggi il presidente della penisola di Crimea, Serghiei Aksionov.

Un atto di "terrorismo", come l'ha definito un senatore russo, che ne ha attribuito la colpa ai "nazionalisti ucraini", che è stato compiuto al termine di una giornata di scontri e di tensione fra polizia ucraina e attivisti tatari, contrari all'annessione della Crimea, dove risiedevano, alla Federazione russa, e che hanno formato un gruppo sedicente Blocco Civile della Crimea, ai quali sono venuti a dare man forte anche attivisti nazionalisti ucraini di Pravi Sektor (Settore destra).

Un sabotaggio che non ha un padrino ufficiale ma che nasce dalle tensioni che oppongono gli ucraini ai russi e nel mai sopito rancore per l'occupazione de facto e l'annessione della Crimea alla Russia, alla quale è ritornata nel 2014, 60 anni dopo essere passata a Kiev per volontà di Nikita Krusciov. Un'annessione non riconosciuta dai Paesi occidentali.

La polizia ucraina ancora oggi ha ingaggiato tafferugli con nazionalisti di estrema destra o attivisti della minoranza che per tutta la giornata hanno cercato di impedire ai tecnici addetti alla riparazione di accedere al luogo del sabotaggio.

In settembre i tatari avevano già protestato, bloccando le strade che collegano l'Ucraina alla Crimea. Nel dicembre 2014 c'era già stato un precedente, quando l'Ucraina tagliò volontariamente per alcune ore il rifornimento elettrico.

Allora, ricordano alcuni media, diversi esperti espressero il timore che la ritorsione ucraina avrebbe potuto esacerbare le cose, inducendo la Russia ad annettersi altre porzioni di territorio ucraino per assicurarsi un collegamento terrestre fra la Crimea e il suo territorio metropolitano. Ma tuttora Mosca sta lavorando ad un piano di infrastrutture per allentare la stretta dipendenza della penisola sul Mar Nero da Kiev.

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