Nuovi dettagli sul'inchiesta che ha coinvolto il noto cantautore
LUGANO - Sapore di Lugano... sapore di soldi. Tanti soldi: 2 milioni di euro, è quanto avrebbe nascosto nel 2009 Gino Paoli al fisco italiano. L’abitazione del noto cantautore e lo studio del suo ex commercialista, già coinvolto nell’inchiesta che ha portato in carcere il fiduciario luganese Davide Enderlin e la cantante Ginta Biku, sono stati perquisiti questa mattina dalla Guardia di Finanza di Genova.
La smentita - I media italiani e ticinesi parlano di intercettazioni in cui Paoli, al telefono con il commercialista, fa riferimento al trasferimento del denaro a Lugano attraverso il Centro fiduciario della banca Carige a Genova. Contattato da tio, però, il colonnello del Nucleo di polizia tributaria delle Fiamme Gialle Carlo Vita, che conduce l’inchiesta, smentisce: «Lugano non viene menzionata nelle intercettazioni e, contrariamente a quanto trapelato, allo stato attuale delle indagini non ci risulta che i soldi siano stati trasferiti a Lugano».
"Mai portati soldi in Svizzera" - Anche l’avvocato genovese Romano Raimondo, difensore del commercialista, nega che il proprio cliente «abbia mai proposto e facilitato il trasferimento in Svizzera di denaro per conto di Paoli». Conferma che il cantautore è stato «per qualche mese cliente del mio assistito, finché questi è stato coinvolto nell’inchiesta Carige» dopodiché il cantante si sarebbe rivolto a un altro commercialista genovese.