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RUSSIAPutin firma il decreto, la Crimea festeggia l'indipendenza

17.03.14 - 20:06
Spettacolari fuochi d'artificio hanno illuminato la serata nella capitale Sebastopoli per celebrare la vittoria del "Sì" all'adesione alla Russia
Foto Reuters
Putin firma il decreto, la Crimea festeggia l'indipendenza
Spettacolari fuochi d'artificio hanno illuminato la serata nella capitale Sebastopoli per celebrare la vittoria del "Sì" all'adesione alla Russia

MOSCA - Il matrimonio che non s'ha da fare tra Vladimir Putin e la Crimea è stato suggellato dalla firma del presidente russo al decreto che riconosce l'indipendenza della Repubblica, "uno Stato sovrano".

I colpi di scena si susseguono nella crisi tra Ucraina e Crimea, con Mosca protagonista di un braccio di ferro con l'Occidente, dagli Usa all'Ue passando per la Turchia, e Kiev che mostra i muscoli e ordina la mobilitazione parziale dei propri effettivi.

Il "sì" di Putin ha fatto esplodere la gioia a Sebastopoli: ovunque risuonano i clacson delle auto che sfrecciano con le bandiere russe. "Spasibo, spasibo" (grazie, si pronuncia spasiba), gridano in strada i passanti, rivolti a Putin, alla Russia e alla Flotta del Mar Nero.

La giornata della Crimea, dopo l'annuncio dei risultati definitivi del referendum di ieri, con percentuali da capogiro su affluenza e voti per il "sì", è iniziata con una sessione del Parlamento a Simferopoli che ha via via ratificato i primi passi della Repubblica. La nazionalizzazione dei beni di Kiev, delle basi "sono nostre, fino alla decisione che la nuova moneta ufficiale è il rublo, con i soldi ucraini, i grivna, che potranno essere scambiati solo fino al primo gennaio del 2016.

È poi stato lanciato un appello ai soldati ucraini, che Kiev ha annunciato rimarranno barricati nelle residue basi ancora non 'conquistatè dai filorussi, "andate in quelle russe, potrete vivere in pace in Crimea", si legge in una nota del Parlamento.

Il tema della sovranità della Repubblica della Crimea è ora uno snodo decisivo. Appare chiaro, dal decreto firmato oggi da Putin, e dalle dichiarazioni del premier Serghiei Aksionov, finito oggi nella lista nera della sanzioni Ue, che nel futuro, almeno nell'immediato, la Crimea godrà di una propria autonomia da Mosca, sul 'modello Sebastopolì.

Per questo, ha detto Aksionov nei giorni scorsi, "i documenti - leggi passaporti - gli stipendi, le pensioni, dovranno passare per le autorità della Repubblica". Quindi, al "sì" di Putin si dovrebbe affiancare il "niet" sulla richiesta di annessione formulata oggi dal Parlamento di Simferopoli.

La città, nel centro della Crimea, rischia poi di perdere lo scettro di capitale, come si vocifera da giorni a Sebastopoli, il fiore all'occhiello della Penisola, con i suoi palazzi in stile settecentesco e l'imponente base della Flotta russa.

E mentre la politica e la diplomazia duellano, arriva la notizia, al momento non verificabile, di due membri delle forze di sicurezza ucraine, i Berkut accusati della repressione contro la protesta di piazza Maidan, a Kiev, rapiti e poi messi al rogo a Leopoli, una città dell'Ucraina occidentale. Le fonti sono qualificate, ma una conferma indipendente non è arrivata.

In questo clima, in cui i filorussi di Crimea temono rappresaglie su più fronti, Iulia Timoshenko ha sentenziato che con il suo intervento Mosca farà precipitare gli abitanti della Crimea in una "notte polare".

Chissà se la profezia si avvererà: la notte di Sebastopoli, gelida ma non polare, è stata illuminata da potenti esplosioni. Non erano bombe ma fuochi d'artificio spettacolari, che hanno celebrato il "sì" a Mosca con un diluvio di colori.

ats

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