A partire da due anni fa il numero di bambini rimasti vittime di attentati è andato aumentando. "Nel 2011 - ha sottolineato Kamil Amin, portavoce del ministero - quelli uccisi erano stati 96 e 320 i feriti, mentre nel 2012 il numero era salito a 158 morti e 850 feriti".
Ma a sconvolgere le vite dei bambini iracheni non sono solo gli atti di violenza di cui sono vittime dirette, bensì anche quelli che colpiscono i loro genitori, lasciandoli senza famiglia e protezione e costringendoli spesso a lasciare la scuola e a lavorare.
La situazione, afferma Intissar al Jubury, membro della commissione parlamentare per la famiglia, "richiede l'approvazione di specifiche leggi, come previsto dalla Costituzione, per garantire la protezione e i diritti dei bambini".