"Rivelare il nome di Kelley e i dettagli sulle email inviate ha provocato a lei e al marito vergogna, perdita di privacy e derisione pubblica", si legge nelle carte depositate in tribunale a Washington.
Nella denuncia - riportano i media statunitensi - si afferma che il direttore dell'FBI Robert Mueller e alcuni funzionari del Dipartimento della Difesa Usa hanno trascinato ingiustamente la donna e il marito nello scandalo che ha coinvolto Petraeus.
Kelley era finita nel mirino delle autorità a causa di una corposa corrispondenza via email con il generale John Allen, ritenuta potenzialmente 'inappropriata'. I messaggi, scambiati tra il 2010 e il 2012, sono finiti sotto inchiesta per chiarire se vi fossero violazioni alle politiche del Dipartimento della Difesa o alla legge militare. Allen al termine dell'indagine è stato scagionato.