Tra le sanzioni non c'è l'embargo sulle vendite di armi all'opposizione, per le quali ogni paese europeo può agire come crede, purché il materiale serva alla protezione della popolazione e siano rispettati tanto il codice europeo sull'export di armi quanto la clausola di salvaguardia per l'identificazione dell'utilizzatore finale.
"Legalmente le armi possono essere fornite da domani - ricordano fonti europee - ma i 27 hanno un accordo politico per non procedere alle vendite fino al primo agosto. Prima di quella data il Consiglio tornerà a valutare la situazione alla luce degli sviluppi del negoziato alla Conferenza di Ginevra". I ministri degli esteri di Francia e Gran Bretagna hanno però affermato nei giorni scorsi che i loro paesi potrebbero cominciare la fornitura se la situazione sul terreno dovesse ulteriormente peggiorare.